Per tre anni non potranno frequentare i locali pubblici della città e del sud dell’Isola: il provvedimento del divieto di accesso alle aree urbane (Dacur), conosciuto come Daspo urbano, è stato emesso dal questore di Cagliari a carico dei tre giovani ritenuti responsabili di una violenta rapina ai danni di un ragazzo e di un’aggressione gratuita ad altre due vittime alla Marina, lo scorso marzo. Per quegli episodi Gabriele Congera, 18 anni di Selargius, è in carcere mentre i due amici Riccardo Orrù (19) e Andrea Cabras (18) sono ai domiciliari.
La decisione
Il Daspo urbano, emesso dal questore Rosanna Lavezzaro, è arrivato al termine del procedimento avviato dagli agenti della Polizia Anticrimine. Congera, Orrù e Cabras sono accusati di aver pestato e rapinato un ragazzo in piazza Sant’Eulalia lo scorso 9 marzo, e poi di aver aggredito altri due giovani, danneggiando anche un locale notturno. Per questo sono stati emessi i tre provvedimenti di divieto di accesso ai centri urbani ai «responsabili», come evidenziano dagli uffici della Questura, «degli episodi di violenza e di gravi fatti che hanno perturbato la sicurezza pubblica nel contesto cittadino». Oltre a non poter accedere a tutti i pubblici esercizi e locali di pubblico intrattenimento della città metropolitana e della provincia del Sud Sardegna, viene vietato ai tre anche semplicemente di stazionare nelle immediate vicinanze dei locali. Un provvedimento con durata di tre anni: l’eventuale violazione è punita con la reclusione da un anno a tre anni e con la multa da 10mila euro a 24mila.
I racconti
I tre giovani sono stati arrestati la scorsa settimana dagli investigatori della Squadra Mobile che hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare disposte della giudice Elisabetta Patrito, su richiesta della pm Ginevra Grilletti. La gip ha confermato le misure (Congera, considerato il trascinatore del gruppo, in carcere, Orrù e Cabras ai domiciliari) dopo l’interrogatorio di garanzia. Nel provvedimento, la giudice definisce le azioni come finalizzate a compiere vere e proprie spedizioni punitive e atti di violenza gratuita. Oltre ai tre maggiorenni sono stati denunciati anche tre minori. «Ero con tre amici sul muretto della scalinata di Sant’Eulalia. Un gruppo di dieci ragazzi si è avvicinato: mi hanno circondato con atteggiamento minaccioso. Uno mi ha chiesto una sigaretta. Avendo paura di essere aggredito gli ho offerto quella elettronica. Lui prima l’ha presa, poi infastidito mi ha chiesto se lo ritenessi un pezzente e me l’ha spinta violentemente contro il viso. Non ho detto nulla per evitare di dare pretesti per aggredirmi ma non è servito», è stato il racconto del giovane picchiato e rapinato.
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