La chiusura positiva della vertenza entrate (1,4 miliardi alla Sardegna in quattro anni) addolcisce il Pd, ma fino a un certo punto. Il nodo sulla presidenza di Egas (l’autorità d’ambito dell’acqua che oggi dovrebbe rinnovare il suo presidente) resta, come pure la speranza che l’interim alla Sanità di Alessandra Todde sia il più breve possibile. Quindi, il sostegno alla presidente della Regione è confermato, ma a questo si aggiunge l’auspicio di una maggiore «chiarezza nelle decisioni». Questo, in sintesi, è quanto emerso dalla direzione regionale convocata ieri in via d’urgenza (e in videoconferenza) dal segretario Silvio Lai.
Divergenze
La questione legata a Egas è nota: Todde spinge per l’elezione del presidente uscente di centrodestra, i Dem sono assolutamente contrari, come anche dichiarato ieri dal capogruppo Roberto Deriu («la nostra linea è logica: siamo in un sistema bipolare, il centrodestra vota per il centrodestra, il centrosinistra per il centrosinistra. Se avviene il contrario è un’anomalia che bisognerebbe spiegare»). La direzione – si legge in una nota sulla riunione di ieri – «ritiene che si debba lasciare piena autonomia ai sindaci, e il tempo necessario a trovare una intesa unitaria, riconoscendo la natura dell’autorità idrica ed evitando coinvolgimenti impropri della Regione; oppure assumere una scelta politica di coalizione, coerente con il programma di governo e con la storia del centrosinistra sull’acqua pubblica, su Abbanoa come società dei Comuni e sulla trasparenza della gestione. Qualsiasi altra strada non risulterebbe comprensibile né ai Comuni né alla coalizione». Non solo, la Direzione ritiene «non credibile l’ipotesi di una forzatura delle regole o di un’interpretazione dello Statuto di Egas che consideri valida un’elezione priva della maggioranza assoluta prevista». Infatti, «una simile eventualità produrrebbe soltanto incertezza sulla legittimità degli atti di Egas, aprendo un fronte di instabilità istituzionale contrario all’interesse dei Comuni, dei cittadini e della stessa coalizione di governo». Nel documento della direzione non se ne fa cenno, ma il Pd potrebbe anche decidere di ritirare i suoi assessori dalla Giunta in caso di elezione del sindaco di centrodestra.
Per quanto riguarda l’interim alla Sanità, la direzione «conferma il pieno sostegno alla presidente Todde, riconoscendo il gesto di responsabilità nell’assumere l’interim in una fase così delicata. Si ritiene tuttavia essenziale che questa fase sia breve e che si apra rapidamente una stagione di riorganizzazione profonda del sistema sanitario, basata su competenze elevate, obiettivi chiari e tempi certi».
L’appello
Il Pd richiama anche alla necessità di scelte condivise: «Il metodo di coalizione è decisivo. Le scelte che incidono su diritti essenziali, enti locali e beni pubblici devono essere discusse nelle sedi politiche appropriate, perché solo così si costruisce un’azione di governo coerente». Un passaggio infine sulla vertenza entrate: «È la dimostrazione che quando la coalizione si muove con una linea comune, la Sardegna ottiene risultati rilevanti e può far valere le proprie ragioni con autorevolezza. Questo enorme risultato non può che rafforzare l’obiettivo, condiviso da tutto il centrosinistra, di approvare entro l’anno una legge di bilancio senza la quale saranno le amministrazioni locali e i cittadini a pagarne il prezzo». (ro. mu.)
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