Le famiglie degli studenti del Michelangelo devono versare 15 euro per l’acquisto degli armadi porta-cellulari. Termine perentorio: il 15 novembre. In caso di mancato pagamento, niente smartphone a scuola. Questo era previsto sino alle 13 di ieri. Poi è successo qualcosa. E poco dopo è arrivato il contrordine: non pagate fino a nuova comunicazione.
Tutto riportato in due circolari, la seconda a rettifica della prima, sottoscritte dal dirigente scolastico Raffaele Rossi. Il caso tra i genitori del liceo scientifico è scoppiato quando sul registro elettronico è arrivato un nuovo provvedimento firmato dal preside. L’oggetto era: “Contributo acquisto armadietti per i cellulari”. Il riferimento normativo è alle previsioni adottate a giugno dal ministro Giuseppa Valditara che disponevano «il divieto di utilizzo del telefono cellulare in orario scolastico». Ma senza riferimenti a obblighi di versamento di denaro da parte delle famiglie. Il tentativo di chiedere lumi a Rossi, guida del Michelangelo, si è rivelato vano. Ma dopo mezz’ora le notifiche del registro elettronico si sono rianimate. Nuova circolare: «Si invitano i genitori a non effettuare il pagamento richiesto su base volontaria, fino a nuova comunicazione». La retromarcia è fatta.
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