L’iter per conferire gli incarichi ai direttori generali è ancora in alto mare, così la Giunta ha prorogato i commissari delle aziende sanitarie per il tempo necessario alla nomina dei dg, e comunque per non più di sei mesi. Tutto come previsto nella riforma approvata a marzo, impugnata dal Governo a maggio e ora in attesa del giudizio di legittimità della Corte Costituzionale. «La procedura selettiva è ancora in itinere», ha spiegato l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi, «e la proroga degli incarichi sarà nelle more della sua conclusione».
Durata
Cioè, potrebbe durare molto meno di sei mesi: secondo le indiscrezioni, Alessandra Todde vorrebbe avere i dg nominati prima del 3 dicembre, giorno dell’udienza alla Consulta sulla norma bocciata da Roma. E di certo, tifa per una proroga breve il Pd che sulla partita dei dg vorrebbe dire la sua. Perché, se i Dem non sono interessati alla guida dell’assessorato alla Sanità, lo sono invece alla governance delle Aziende. Su dodici, il partito di Silvio Lai ambirebbe a controllarne quattro, comprese due di peso come la Asl di Cagliari e la Asl di Sassari.
I nomi
Comunque, per il momento rimangono al loro posto Paolo Tauro (Asl 1 Sassari), Ottaviano Contu (Asl 2 Gallura), Angelo Zuccarelli (Asl 3 Nuoro), Diego Cabitza (Asl 4 Ogliastra), Federico Argiolas (Asl 5 Oristano), Maria Francesca Ibba (Asl 6 Medio Campidano), Andrea Marras (Asl 7 Sulcis), Aldo Atzori (Asl 8 Cagliari), Maurizio Marcias (Arnas Brotzu), Vincenzo Serra (AoU Cagliari), Mario Palermo (AoU Sassari), Angelo Serusi (Areus). Sessantadue persone hanno presentato domanda per entrare a far parte dell’elenco dei direttori generali della Regione Sardegna.
Il centrodestra entra a gamba tesa. Per la consigliera dell’Udc Alice Aroni, «il commissariamento non ha prodotto alcun esito in termini di miglioramento dei servizi sanitari. L'assessore non è neppure riuscito a terminare per tempo le selezioni per i nuovi direttori generali. E pende sulla testa della maggioranza il giudizio sulla incostituzionalità della pseudo riforma sanitaria. Insomma, l'azione della Giunta Todde è fallimentare anche in questo campo». Peraltro, ricorda Aroni, la Giunta ha prorogato due commissari che non sono più nell'elenco nazionale, sarebbe come dire ad un autista di proseguire serenamente il proprio viaggio anche se non è più abilitato a guidare».
«Gioco di spartizione»
Secondo Corrado Meloni di FdI, «ogni decisione è all'insegna della spartizione, non dell'interesse dei sardi. La proroga dei commissari delle aziende sanitarie è utile solamente per consentire alla presidente Todde e alla sua maggioranza di accordarsi su chi occuperà le poltrone. Sacrificano il diritto alla salute dei sardi per le esigenze del Pd, che già aveva subito la spartizione pentastellata dei commissari». Non solo: «hanno fatto pagare alla Sardegna ben quattro mesi di esercizio provvisorio, con il solo obiettivo di cacciare i direttori generali delle aziende sanitarie nominati dalla precedente Giunta, per poi partorire una riformina sanitaria. Oltre il danno la beffa: in questi mesi di commissariamento non si rileva alcun atto finalizzato al miglioramento della sanità». E nonostante le tragedie di Dorgali e Aritzo e l’ultima disperata protesta del sindaco di Isili per garantire ai cittadini del Sarcidano-Barbagia di Seulo un adeguato servizio di pronto soccorso presso l’ospedale San Giuseppe, «l'unica preoccupazione della Giunta Todde e dello sgangherato Campo largo è quella di occupare poltrone... prima che sia troppo tardi».
«Senza visione politica»
Infine il consigliere di Alleanza Sardegna Stefano Schirru: «Una scelta che mostra una totale assenza di visione politica e gestionale. È ancora più grave il fatto che, a fronte di queste nomine, restino tuttora incerte le scelte riguardanti i direttori generali, figure fondamentali per garantire stabilità e continuità all’azione e, soprattutto, coloro che avranno il difficile compito di adattare alle realtà locali quanto indicato dalla Giunta, predisponendo gli atti aziendali». (ro. mu.)
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