Gli studenti erano a casa (più verosimilmente, al mare) e i lavoratori in parte si godevano le ferie. È stato così che i disagi ieri, per la chiusura al traffico per tutta la settimana del tratto superiore di viale Merello per consentire la potatura degli alberi, non sono stati un terribile disastro. Ma un disastro per così dire “normale” sì, perché siamo in pieno centro - e quindi i volumi di traffico sono alti - e anche perché gli automobilisti cagliaritani si scoraggiano subito. Davanti alla “barriera di barriere” sistemate dal Comune in piazza d’Armi, e sull’altro lato di viale Merello alla “rotondina” all’incrocio con via Is Maglias, cadevano in trance : fermi alle transenne, sguardo perduto come a dire «e ora che sarà della mia vita?» e poca prontezza di riflessi per immaginare un pur facile percorso alternativo.
La deviazione
Ecco, dunque, a che cosa servivano - e servono - gli agenti della Polizia locale: più che per impedire il transito nella parte alta di viale Merello dalle 6,45 alle 13 per tutte le mattine di questa settimana, si sono rivelati preziosi per ripetere a tanti cagliaritani di proseguire su per Buoncammino, percorrere una parte del viale, poi svoltare in viale Sant’Ignazio, a destra in via Don Bosco ed ecco, anzi riecco dopo un paio di chilometri di nostalgia canaglia, viale Merello. A volte in pochi minuti, in altri orari in tantissimi minuti: roba da pazienze che hanno superato severi collaudi, in certe fasce orarie.
L’incertezza
Così era ieri, così è e sarà anche da oggi a sabato: l’ordinanza è chiara per il presente, visto che sotto motosega c’è il tratto più alto di viale Merello, ma ancora non ce n’è una sull’immediato futuro. Quel viale è una delle strade dove da dieci anni non si potano gli alberi (assieme a molte altre), mentre negli altri i giardinieri non intervenivano da quattro anni. Insomma, si deve intervenire in tutta la città, e di fronte a un impegno gravoso in termini di spesa e di ripercussioni sulla viabilità, non restava che affidare l’appalto a una società (ha vinto una ditta di Monza) che, in modo lungimirante, si chiama “Santa Maria” - fa parte del “rosario” recitato dagli automobilisti nella prima giornata di lavori e chiusura, nel tratto alto di viale Merello.
Le prossime tappe
Le alte piante di quel viale sono dunque tutte da potare, ma l’assessora al Verde pubblico, Luisa Giua Marassi, non può sapere se la settimana prossima si proseguirà chiudendo altri tratti di viale Merello o se le squadre si trasferiranno in altre strade dove da dieci anni ormai non rimbombano le motoseghe. Che fanno un gran rumore, quindi è scartata l’ipotesi di eseguire i lavori di notte per evitare di tenere svegli i residenti per una settimana. Si deciderà nel corso di questa settimana con il nuovo dirigente dell’assessorato al Verde pubblico, che deve ancora rendersi conto di dov’è capitato. Semplice: in una città dove da dieci anni, nel migliore dei casi da quattro, nessuno taglia un ramo.
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