Verona.

Carabinieri morti, i tre fratelli accusati di strage 

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Verona. Sono accusati di strage i tre fratelli Ramponi (Franco, Dino e Maria Luisa) che martedì, nel corso di un tentativo di sfratto, hanno fatto saltare in aria il casolare di Castel d’Azzano in cui vivevano, uccidendo tre carabinieri e ferendo altri 25 tra militari, agenti e vigili del fuoco. Ieri pomeriggio per i tre interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Verona. La Procura poi conferirà l'incarico per le autopsie. Le esquie di Stato dei tre carabinieri, il brigadiere capo Valerio Daprà, 56 anni, il carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni, e il luogotenente Marco Piffari, 56 anni, si celebreranno domani a Padova nella basilica di Santa Giustina, la stessa dei funerali di Giulia Cecchettin, con camera ardente al comando della Legione Veneto dei Carabinieri.

Il dolore a Cagliari

Ieri mattina, davanti al Comando provinciale Carabinieri di via Nuoro, la Protezione civile di Cagliari ha voluto commemorare la memoria dei tre Carabinieri morti. Una rappresentanza del personale della Protezione civile ha consegnato una corona al comandante provinciale, generale di brigata Luigi Grasso, per onorare i militari caduti davanti alla bandiera italiana esposta a mezz’asta. Gli operatori e i Carabinieri si sono raccolti in un momento di silenzio, accompagnati dal suono delle sirene dei mezzi in sosta. In contemporanea, davanti alla caserma di Uta, gli agenti della Polizia penitenziaria hanno reso omaggio ai tre militari morti, osservando un minuto di silenzio, mentre le sirene suonavano.

Militari eroi

Dalla ricostruzione della strage emerge un particolare. Sono stati gli stessi militari a trarre in salvo Maria Luisa Ramponi, la donna che ha innescato lo scoppio. Era l'unica rimasta nella casa ormai satura di gas, mentre i fratelli si erano riparati al piano inferiore. Lo scoppio ha fatto crollare lo stabile, fatto sprofondare il pavimento che ha travolto e ucciso i militari, ma l'ha "risparmiata", rimasta in piedi su un residuo di pavimento, circondata dalle fiamme. I carabinieri, benché feriti, si sono inerpicati sulle macerie prendendola in braccio e portandola nel cortile dove è stata affidata al 118 che l'ha portata all’ospedale di Borgo Trento dove è in coma farmacologico. In prognosi riservata anche altri due Carabinieri, uno ricoverato in Terapia intensiva, l'altro al Centro grandi ustionati, entrambi in progressivo miglioramento.

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