Sestu

Cade dalla moto, muore un trentottenne 

Francesco Mameli, cameriere, rientrava da una giornata passata al mare 

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Stava rientrando a casa dopo una giornata al mare trascorsa insieme agli amici. Francesco Mameli, 38enne originario di San Sperate ma residente a Uta, è morto ieri sera in un incidente stradale sulla Sp2, in territorio di Sestu. Gli mancava davvero poco tragitto per raggiungere la rotonda che l'avrebbe immesso sulla Sp4 in direzione San Sperate. Dopo la doccia, avrebbe dovuto presentarsi al lavoro. Ma nel ristorante dove lavorava come cameriere, Francesco non è mai arrivato. In sella alla sua Honda rossa e bianca, dalla grossa cilindrata, è finito sull'asfalto rovente. E per lui la corsa è finita così, col più tragico epilogo.

Sulla strada

Mameli con sé aveva lo zainetto con all'interno l'asciugamano ancora sporco di sabbia e bagnato dal mare. Dopo una domenica di relax tra tuffi e risate il tempo è volato, ma si era fatto tardi, lo attendeva il turno come cameriere. Salito in groppa alla sua Cbr 600 rr, con gli amici aveva deciso di fare rientro. Loro dietro in auto, lui davanti in moto, nei pressi della rotonda che fa da innesco alla Statale 131 Mameli ha perso il controllo del mezzo, schiantandosi rovinosamente a terra. Nessun altro veicolo è rimasto coinvolto.

Le indagini

Le forze dell'ordine sono state allertate da un passante. Sul posto è arrivato tempestivamente anche l’elisoccorso dell’Areus ma i tentativi di rianimazione dei medici si sono rivelati purtroppo inutili.

L’equipaggio dell’elisoccorso non ha potuto far altro che constatare il decesso del centauro. Sopraggiunti immediatamente sul posto anche gli uomini della compagnia barracellare di Sestu, che hanno regolato il traffico, quindi i carabinieri della stazione di Quartu e i Vigili del fuoco.

Le indagini sulle dinamiche dell'incidente sono in corso, ma non si esclude che l'incidente sia stato causato dall'eccesso di velocità o dal fondo sdrucciolevole del manto stradale.

La strada è stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni di marcia per svariate ore, finché il Procuratore non ha disposto la rimozione della salma.

Il dolore

I primi a diffondere la notizia sono stati gli amici. Alcuni hanno raggiunto il luogo dell'incidente e con le mani in testa, gli occhi sgranati e il viso pallido non hanno potuto far altro che abbracciarsi a vicenda, senza trovare il coraggio di aprire bocca alla vista del telo bianco.

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