Selargius.

Buste in strada sino a sera: «Ci scusiamo con i cittadini, ma non siamo responsabili» 

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Emergenza plastica a Selargius rientrata, almeno per ora. Ma nessuno – fra sindaci e assessori competenti – si illude, perché sino a quando il problema non viene risolto a livello nazionale, il rischio invasione di buste ai bordi delle strade è sempre dietro l’angolo. A Selargius, così come negli altri Comuni isolani, le amministrazioni restano in allarme col timore di nuovi blocchi nella raccolta differenziata.

Secondo episodio

Lo scenario da incubo di martedì mattina a Selargius si è ripetuto per qualche ora anche ieri. Centinaia di sacchetti lungo i marciapiedi rimasti dal giorno prima, altri aggiunti dopo la comunicazione urgente diffusa martedì sera dalla società che gestisce il servizio di Igiene urbana in città, la San Germano: «Il recupero della frazione plastica sarà regolarmente effettuato a partire dalla giornata di domani (ieri, ndr): ci scusiamo per il disagio arrecato non dipendente dalla nostra volontà». E così è stato: ieri gli operatori ecologici – su richiesta della ditta – hanno lavorato tutto il giorno, in un continuo via vai sino a tarda sera per la raccolta extra della plastica, a cui si è aggiunto il ritiro di umido e vetro, come da calendario. «A pagare le conseguenze di questi disagi siamo sempre noi cittadini che ci ritroviamo questo schifo davanti a casa», il commento di tanti selargini dopo due giorni di emergenza. «Intanto la Tari la dobbiamo versare comunque, senza sconti».

Il punto

Cumuli di plastica eliminati e servizio di raccolta ripristinato da ieri quindi, il problema a valle però resta. «A seguito dello sblocco degli impianti a livello nazionale, Corepla ha dato il via libera per il conferimento a So.Ma.ricicla srl di Macchiareddu», spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Selargius, Gigi Gessa. «Questo ha consentito a San Germano di riavviare la raccolta della plastica, che da ieri è tornata regolare, ma non si escludono nuovi blocchi, per via della situazione nazionale e visti gli accordi che esulano dal potere decisionale della nostra amministrazione».

Le preoccupazioni

L’assessore ha poi risposto alle critiche sul ritardo nella comunicazione ai cittadini.«Comprendiamo i disagi e le polemiche di martedì», evidenzia Gessa, «ma è doveroso precisare che sino alla tarda sera di lunedì gli uffici e tutti noi eravamo impegnati a trovare una soluzione che consentisse la continuità del servizio, quindi è stato impossibile avvisare in anticipo la popolazione, quando ancora noi stessi non avevamo alcuna certezza sul servizio. Come Comune», conclude, «stiamo subendo il insieme ai cittadini». Per questo gli uffici stanno contattando due centri di stoccaggio, visto che l’impianto di Macchiareddu potrebbe saturarsi in tempi brevi. Restano in allarme anche gli altri centri della Sardegna, tutti alle prese con l’incognita ritiro della plastica per la prossima settimana. Da Quartu a Monserrato, il timore si allarga all’intera Città metropolitana di Cagliari. «Occorre che il Ministero trovi quanto prima una soluzione», l’appello lanciato ieri dal vicesindaco di Quartu, Tore Sanna: «Siamo vigili e monitoriamo costantemente l’evolversi della situazione».

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