Conti pubblici.

Bilancio, arriva l’ok di Bruxelles 

Promosso il Documento programmatico dell’Italia, Giorgetti soddisfatto 

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Il pacchetto d’autunno del semestre europeo promuove l'Italia sul Documento programmatico di bilancio (Dpb) 2026, giudicato conforme ai requisiti Ue e coerente con il percorso di rientro dal deficit. Da Roma arriva la soddisfazione del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, secondo cui questo «conferma che siamo sulla buona strada, percorsa con responsabilità e serietà».

Il via libera

«Sul debito il tracciato è già definito, al netto degli effetti negativi di cassa del Superbonus edilizio», sottolinea il ministro, «per la crescita, che non ci soddisfa, noi faremo la nostra parte, ma serve un quadro internazionale che tenga conto dei profondi cambiamenti globali».

Il via libera arriva in giorni chiave anche per la manovra 2025, attualmente in esame al Senato. Oggi alle 15 è prevista una riunione dell'Ufficio di presidenza della commissione Bilancio allargato al governo - con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, i tre sottosegretari del Mef, i relatori e i tecnici del Tesoro - per fare il punto sugli emendamenti e sulle modifiche alla legge di bilancio. In settimana si chiude su banche e affitti brevi, ha assicurato il viceministro all'economia Maurizio Leo. Slittano sempre a oggi alle 9 le comunicazioni della commissione sulle inammissibilità degli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari.

Il Pnrr

A Bruxelles intanto il commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovskis rileva che «il piano di bilancio italiano è in linea con i requisiti del nuovo quadro e accogliamo con favore gli sforzi per portare il deficit sotto il 3% già quest'anno, così da uscire dalla procedura per disavanzo eccessivo».

La crescita italiana resta però «relativamente lenta» e per questo la Commissione spinge su produttività e competitività, chiedendo all'Italia una «transizione graduale dal Pnrr a un maggiore utilizzo dei fondi di coesione per sostenere il livello degli investimenti pubblici». Sul piano tecnico del pacchetto d'autunno del Semestre europeo, che avvia il ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche, l'Italia è tra i dodici Paesi con Dpb «conforme». La procedura per disavanzo eccessivo resta formalmente sospesa, in attesa dei dati a fine 2025.

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