I dipendenti dell’Arst, circa duemila, attendono ancora lo stipendio di giugno. «L’ennesima beffa quasi certamente è dovuta al cambio dell’amministratore, unica figura che può autorizzare l’operazione bancaria», spiega il segretario della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu, che punta il dito sulla Giunta regionale che ha recentemente deciso il cambio al vertice dell’azienda di trasporto regionale. Giuseppe Mocci ha preso il porto di Roberto Neroni.
Le polemiche
Ma dalla Regine chiariscono: «L’efficacia della nomina del nuovo amministratore è subordinata ai controlli di rito e al recepimento da parte dell’assemblea dei soci di quanto deliberato dalla Giunta regionale. In considerazione di ciò, ogni inadempienza o ritardo nella piena operatività e funzionalità aziendale non può che essere imputata all’ingiustificata inerzia dell’amministratore uscente, Roberto Neroni», dice l’assessora ai Trasporti Barbara Manca.
L’esponente della Giunta invita Neroni alla «risoluzione immediata» dei problemi e precisa: «Al perdurare di ogni eventuale ulteriore inadempienza, l’amministrazione agirà a tutela dei propri interessi e di quelli della società controllata Arst e dei suoi lavoratori».
Nel frattempo, ieri in tarda mattinata è stata inviata agli organi competenti una nota unitaria a firma dei segretari regionali Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa ed Ugl con l’apertura delle procedure di raffreddamento propedeutiche a uno sciopero «qualora la situazione non si dovesse sbloccare in tempi rapidissimi».
Le reazioni
In fermento tutte le sigle sindacali: «Dall’azienda arrivano rassicurazioni», aggiunge il segretario regionale della Fit Cisl Sardegna, Alessandro Russu, «ma non ci basta: il raffreddamento delle procedure, tappa che precede lo sciopero, resterà in piedi fino a che non sarà pagato fino all’ultimo centesimo ai lavoratori. Il caos nella governance che caratterizza Arst in questo momento non può in alcun modo ricadere sui dipendenti».
I sindacati nelle ultime settimane hanno indetto due giornate di sciopero: una protesta di quattro ore lo scorso 3 giugno, replicata sabato scorso. Al centro delle trattative con l’azienda, tra i vari argomenti, ci sono lo stato dei locali di riposo per il personale, i turni part time e full time, il contratto integrativo fermo dal 2009 e il sistema dei buoni pasto.
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