Gli avversari.

Allegri, ex rossoblù a un punto dalla vetta: «A Cagliari per noi una partita difficile» 

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Venerdì, che anticipo alla Domus: arriva il Milan, stabilmente nelle posizioni alte della classifica, sei vittorie e quattro pareggi nelle ultime dieci partite del campionato. Allegri insegue Chivu con un punto di ritardo: senza quel pareggio con l’ottimo Sassuolo di due settimane fa, oggi il Milan sarebbe al comando e con una gara ancora da recuperare.

Dopo la vittoria contro il Verona, i rossoneri ieri sono tornati in campo per preparare la prima partita del 2026, in programma venerdì 2 gennaio alle 20.45 a Cagliari (diretta su Radiolina dalle 20.15, Sky e in streaming su NOW). Intanto, buone notizie dal capitolo infortunati: Leao si è allenato insieme a queli che non hanno giocato con il Verona e dovrebbe recuperare per la trasferta in Sardegna. Resta ancora qualche dubbio su Gabbia, ancora al lavoro personalizzato. In attacco dovrebbe essere confermato Nkunku dopo la doppietta che ha steso il Verona, mentre il nuovo acquisto Fullkrug dovrebbe iniziare dalla panchina.

«Difficile a Cagliari»

«Sono soddisatto per quello che stiamo facendo», ha detto Allegri dopo l’ultima vittoria del Meazza, «ma non bisogna abbassare l'asticella. Abbiamo fatto una partita ordinata, anche se dopo il 3-0 si doveva fare meglio non dedicandoci a un palleggio statico, ma dinamico». Dettagli, dentro una prova complessivamente senza sbavature e contro un ottimo Verona fino al primo gol dei padroni di casa. Ha detto alla squadra di far calciare il rigore a Nkunku? «Nkunku è un rigorista, ne ha sbagliato solo uno in carriera su 18 tirati. Questo era un rigore importante, ci sono momenti del campionato che bisogna fare così. Era giusto che lo tirasse lui». Per l’attaccante francese anche un’altra rete, ma su azione: «Il terzo gol è stato molto bello, perché è da centravanti vero», ha sottolineato il tecnico toscano, ex del Cagliari prima di approdare proprio al Milan nella stagione 2010-2011. «Ci vediamo a Cagliari», così il saluto del tecnico ai giornalisti, «lì sarà una partita difficile».

In rossoblù

La storia di Allegri a Cagliari è affascinante. E’ stato uno dei pupilli dell’ex presidente Massimo Cellino, che il 29 maggio del 2008 gli consegna la panchina rossoblù, esordiente in Serie A. Il Cagliari parte con cinque sconfitte di fila, Allegri mantiene la fiducia del presidente e fa partire una rimonta fino al momentaneo settimo posto, per poi arrivare alla salvezza già all'ottava di ritorno. Allegri si guadagna la conferma e il 1º febbraio 2010 vince la Panchina d'oro da miglior allenatore della precedente stagione. Mai dire Cellino, però: perché il 13 aprile, dopo una serie negativa, viene esonerato nonostante la garanzia della permanenza in Serie A. Il 27 giugno, Galliani lo sceglie per la prima panchina del Milan. Abbinamento felice, perché Allegri vince lo scudetto nel maggio 2011, poi la Supercoppa italiana e nella stagione successiva sfiora la semifinale di Champions sulla panchina rossonera. (e.p.)

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