Una paziente oncologica sarda di rientro nell'Isola dopo una visita medica all’ospedale Humanitas di Milano, è stata costretta ad affrontare una mini odissea per potersi imbarcare su un volo Aeroitalia per Olbia all’aeroporto di Linate. Secondo quanto riferisce il deputato gallurese della Lega Dario Giagoni, che ha annunciato un’interrogazione ai ministri dei Trasporti e della Salute, la donna, obbligata a portare un drenaggio peritoneale a causa delle sue condizioni di salute, e duramente provata dalla malattia e dalle terapie, martedì doveva imbarcarsi sul volo Aeroitalia delle 9 diretto a Olbia. Mentre era in attesa nella Sala Amica dello scalo, si è vista respingere dalla compagnia il certificato rilasciato dal suo medico.
Il racconto
La normativa internazionale in materia di trasporto aereo prevede che passeggeri con condizioni mediche particolari debbano presentare una documentazione ufficiale e dettagliata. «Il certificato era stato inizialmente accettato, poi rifiutato, sostenendo la necessità di compilare ulteriori moduli contenenti informazioni sanitarie altamente sensibili», racconta Giagoni.
«La passeggera ha così perso il volo, è stata costretta a recarsi al pronto soccorso aeroportuale per ottenere un nuovo certificato e, solo dopo l'intervento della polizia di Stato, le è stato finalmente riconosciuto il diritto a salire sull'aereo». Ma a quel punto ha dovuto attendere il pomeriggio per il primo volo disponibile. E non potendo restare in aeroporto, viste le sue condizioni di salute, è stata obbligata a trovare una stanza d’hotel per riposarsi.
«È inammissibile - denuncia il deputato - che una cittadina italiana, residente in Sardegna, debba affrontare simili umiliazioni per rientrare a casa».
La replica
La compagnia fa sapere che «la tutela della sicurezza e della salute dei viaggiatori è la priorità assoluta» e che la donna «è stata comunque imbarcata, una volta completate le verifiche necessarie e ottenuta la documentazione medica conforme. In questo caso, la passeggera si è presentata con un certificato medico sotto forma di fotografia ricevuta via WhatsApp, apparentemente rilasciato dal medico di famiglia. Una documentazione non conforme agli standard richiesti per il trasporto in sicurezza di un passeggero con condizioni mediche delicate. Lo staff Aeroitalia ha richiesto la verifica della sua idoneità al volo presso il presidio medico dell'aeroporto e dopo che è stato rilasciato un nuovo certificato».
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