Istanbul. Le armi utilizzate da oltre 40 anni per combattere contro l’Esercito di Ankara sono state bruciate, accatastate in mezzo a una valle tra le montagne del Kurdistan iracheno, nei pressi di Sulaymaniyya. Il Pkk ha abbandonato la lotta armata, dichiarata contro lo Stato turco nei primi anni ‘80. «Al fine di garantire il successo pratico del processo per la pace e una società democratica e di condurre la nostra lotta con metodi politici legali e democratici, distruggiamo volontariamente le nostre armi come gesto di buona volontà e determinazione», hanno affermato le 15 guerrigliere donne e i 15 militanti che in divisa hanno riposto fucili e mitragliatori in una grande cesta per poi accendere un rogo simbolico, dopo che il Partito dei Lavoratori del Kurdistan aveva annunciato lo scioglimento nei mesi scorsi per bocca del leader Abdullah Ocalan, imprigionato dal 1999 e condannato all’ergastolo. Le immagini dell’evento sono epocali.
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