L’emergenza nelle zone disagiate dell’Isola, un piano per aprire gli ambulatori
I sindacati Fimmg e Smi: «Urgente l’accordo integrativo, con incentivi per i territori isolati»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Via libera alle Aft, le Aggregazioni funzionali territoriali (considerate la nuova strada dell’organizzazione della sanità territoriale), finanziate con 15 milioni di euro, e agli incentivi per i professionisti che aprono l’ambulatorio nelle zone “carenti” .
Ora i tempi sono finalmente maturi per la firma dell’accordo integrativo della medicina generale, che dopo un lunghissimo tira e molla tra sindacati e Regione potrebbe contribuire a rilanciare e potenziare le cure primarie nell’Isola e dare risposte alle decine di migliaia di sardi senza assistenza di base.
Il “la” arriva dalla Fimmg, che in una nota del segretario regionale Umberto Nevisco sottolinea di «essere pronta a sottoscrivere l’Air» – una dettagliata bozza è già scritta ed è all’attenzione dell’assessorato – «constatato che con l’assestamento di bilancio approvato lunedì scorso, il Consiglio regionale ha dato valenza giuridica alla funzione organizzativa delle Aggregazioni dei medici di medicina generale e consentito che avvenga l’incentivazione dei medici di famiglia che apriranno lo studio medico in territori caratterizzati da temporanea carenza di assistenza».
Dunque, adesso la strada è spianata, «aspettiamo soltanto che l’assessore Bartolazzi ci convochi per siglare l’Accordo integrativo», spiega Nevisco.
L’articolo completo di Cristina Cossu su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App digital