Il dramma della malattia della figlia, il rapporto da separati (non in casa, proprio in appartamenti diversi, con il marito Paolo Bonolis), i difficili equilibri familiari. 

Sonia Bruganelli, ospite ieri in tarda serata del programma “Belve” su Rai2, si è raccontata a 360 gradi. E con pochissimi filtri.

IL MATRIMONIO – Senza entrare nei dettagli la produttrice ha lasciato chiaramente intendere che passa molto tempo in un appartamento diverso da quello di Bonolis: “Quando si sta con una persona da molto tempo ignorarsi può essere la chiave. Ognuno fa la propria vita, ci si incontra ogni tanto. Si hanno anche appartamenti separati”

LA FIGLIA – La crisi più grande della sua vita familiare è arrivata 18 anni fa, causata dai problemi di salute della sua primogenita Silvia.”E’ stata innanzitutto una crisi esistenziale fortissima, che ha avuto ripercussioni in ambito familiare, tanto da portarmi a un allontanamento da Paolo. Una grande delusione per me, per una persona abituata a cercare di avere sempre il meglio, un figlio con una malattia anche egoisticamente è stato devastante. Ho abdicato al ruolo di madre e Paolo si è trovato per più di un anno a fare da mamma e papà a nostra figlia, che aveva difficoltà enormi”.

Poi ha spiegato il problema di Silvia: “E’ nata con un problema cardiaco molto grave, è stata subito operata e dopo l’operazione ha avuto un’ipossia cerebrale che le ha comportato dei danni motori e neurologici, per fortuna non cognitivi. Ora sta recuperando, ma non è autonoma, e vederla oggi a 18 anni che non è indipendente fa un po’ male”.

Inizialmente ha rifiutato quella figlia: “Ho sofferto di attacchi di panico perché avevo rifiutato una maternità e non avevo mai fatto pace con me stessa. Ho smesso di averli quando sono stata male io. Non mi alzavo più dal letto, a un certo punto venne Davide (il secondogenito, ndr) e mi disse: ‘Mamma, ma tu muori?’. Allora capii che non potevo di nuovo abdicare ad essere madre. Gli dissi di no, e da lì è cambiato qualcosa”.

Oggi il rapporto con Silvia è molto più stretto: “Ora è l’unica che mi smuove tutto. Paolo mi chiama il Boia di Rotterdam, dice che non ho sentimenti né negativi né positivi, ma che con Silvia mi si smuove tutto”.

Ma Sonia Bruganelli fa ancora fatica: “Mi chiedo sempre perché a lei. Va bene così perché la vedo felice, contenta, ma sento persone che in situazioni del genere dicono di aver ricevuto un dono. Io no, non lo reputo un dono”.

PETTEGOLEZZI – Infine, spazio ad argomenti più leggeri. Dalla presunta avarizia del marito: “No, Paolo non ha il braccino corto. E’ stato abituato, e piano piano è stato svezzato alle spese”.

E un’opinione su Barbara D’Urso, corre voce che il suo rapporto con Bonolisi non sia dei migliore: “La tv che fa la D’Urso è forse un po’ più superficiale, attenta a cercare di stuzzicare la morbosità delle persone. Non mi piace”.

(Unioneonline/L)

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