Salva Casa, cosa cambia davvero per il mercato immobiliare?
La risposta arriva da Marco Mainas, presidente di Fimaa Sud SardegnaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con l’approvazione del decreto Salva Casa anche in Sardegna, la domanda è semplice: quali saranno gli effetti concreti su compravendite e affitti?
La risposta arriva da Marco Mainas, presidente di Fimaa Sud Sardegna: «Il vantaggio è che si possono sistemare alcune difformità che già esistevano e che creavano problemi».
Non si tratta di una rivoluzione, né di un provvedimento che cambia radicalmente le regole del gioco. Ma il Salva Casa introduce strumenti utili per regolarizzare immobili che avevano difficoltà dal punto di vista urbanistico, rendendoli finalmente commerciabili o affittabili.
«Non bisogna intenderlo come un condono – chiarisce Mainas – ma come un’opportunità per rimettere in ordine situazioni edilizie bloccate da tempo».
Il riferimento è a piccole irregolarità che impedivano, di fatto, la vendita o l’utilizzo di interi immobili: superfici non perfettamente conformi, minime variazioni rispetto al progetto originario, locali fuori misura rispetto ai parametri minimi. Aspetti tecnici che, pur non compromettendo la sicurezza o la funzionalità degli edifici, rappresentavano un ostacolo formale.
Mainas ricorda che la Sardegna si era già mossa sul tema: «Come Fimaa avevamo già organizzato un convegno dedicato, prima ancora che il decreto fosse recepito dalla Regione. Ora speriamo che la versione definitiva sia davvero operativa, con alcune variazioni rispetto al testo nazionale». Il riferimento è alla possibilità – contenuta nel decreto – di commercializzare immobili anche se non rispettano pienamente le dimensioni minime previste dalle norme, in determinate condizioni.
«Non è che cambi tutto – conclude –. Con l’edilizia libera già era possibile sistemare alcune situazioni. Il Salva Casa è qualcosa in più, un passo ulteriore per regolarizzare ciò che era già stato edificato con leggere difformità».