Nel secondo trimestre boom degli occupati, ma a tempo determinato
Rispetto al periodo pre-pandemia mancano all’appello 678mila lavoratori
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Segnali incoraggianti dal mondo del lavoro italiano.
Nel secondo trimestre dell’anno si è assistito a un incremento di 338mila occupati (+1,5%) rispetto al trimestre precedente e a un aumento di 523mila unità sullo stesso periodo del 2020.
Lo ha reso noto l'Istat.
Secondo i numeri dell’Istituto nazionale di statistica, la crescita congiunturale è legata in particolare ai dipendenti a termine (+226mila, +8,3%), a fronte di un aumento di 80mila unità a tempo indeterminato (+0,5%) e di 33mila indipendenti (+0,7%).
Inoltre, il tasso di occupazione nel secondo trimestre è salito al 58% (+1 punto percentuale rispetto al primo).
Considerando invece il tasso di disoccupazione - tra i 15 e i 74 anni - si può notare un calo nel secondo trimestre del 2021 al 9,8%, con una diminuzione di 0,3 punti sul primo e di 1,7 punti sullo stesso periodo del 2020.
I disoccupati ammontano a poco meno di due milioni e mezzo di persone (rientra tra chi è senza lavoro anche il dipendente in cassa integrazione da più di tre mesi).
Infine, resta fortemente negativo il confronto con il periodo pre-pandemia: rispetto al secondo trimestre del 2019 mancano 678mila occupati.
Nel dettaglio, a farne le spese sono state le donne (370mila in meno, il -3,7% contro il -2,3% degli uomini).
Gli occupati tra i 15 e i 34 anni sono 199mila in meno sul secondo trimestre del 2019 (-3,8%).
(Unioneonline/F)