La Cisl del Medio Campidano: "Più controlli e sostegno alle case di riposo del territorio"
Il contenuto di una lettera inviata alle autorità dalla segreteria della funzione pubblicaPiù vigilanza, controlli e sostegno nelle case di riposo del Medio Campidano.
Lo ha chiesto la segreteria della funzione pubblica della Cisl del Medio Campidano in una lettera inviata all'assessore regionale alla sanità Mario Nieddu, al commissario straordinario dell'Ats Carlo Steri, al direttore della Asl di Sanluri Giorgio Carboni, ma anche al direttore dell'ospedale di San Gavino Sergio Pili, al prefetto di Cagliari, al direttore generale della protezione civile Pasquale Balloi.
"Sin dall'inizio della crisi sanitaria, la Cisl del Medio Campidano ha sollecitato tutte le Istituzioni a vigilare sulla corretta applicazione delle prescrizioni imposte dalle disposizioni nazionali e regionali per il contenimento dell'epidemia alla luce delle gravi disfunzioni sanitarie riscontrate nel territorio in relazione alla non adeguata gestione dell'emergenza".
IL CASO SANLURI - Il sindacato ha parlato anche della delicata situazione della casa di riposo Divina Provvidenza di Sanluri, dove sono stati riscontrati 35 casi di positività al Coronavirus, "dove in tempi non sospetti abbiamo segnalato la carenza di personale e l'insufficiente capacità organizzativa nella gestione della struttura già del tutto inadeguata in una condizione di normalità, e che la situazione emergenziale ha fatto letteralmente implodere". Sulla situazione attuale "il nuovo personale che ha preso servizio è in numero insufficiente per le necessità della struttura in questo particolare frangente e soprattutto non è stato garantito il ricambio di tutti i profili professionali. Risulta infatti, come appreso direttamente dai responsabili della struttura, che permane la difficoltà a reperire infermieri professionali disponibili a prendere servizio. Risulta inoltre che non sia stato reclutato personale da adibire alle necessarie e importantissime mansioni di sanificazione dei locali, lavanderia e tutte le restanti attività non legate all'assistenza della persona". Ancora la Fp Cisl del Medio Campidano ha sottolineato: "Occorre inoltre chiarire che le lavoratrici e i lavoratori, i quali pur essendo risultati quasi tutti positivi al Covid-19, prestano la loro opera di assistenza e cura senza interruzione dallo scorso 24 marzo, nonostante l'arrivo di alcuni colleghi, operatori socio sanitari, permangono in struttura, come da disposizioni di legge, e, naturalmente, continuano, sebbene ormai stremati, a lavorare". La richiesta: "Inviare subito nella struttura personale appartenente alle diverse professionalità necessarie all'assistenza degli anziani. Sottolineiamo in particolare l'assoluta necessità di personale infermieristico, prestazioni che non possono essere garantite dalle altre figure".
CASE DI RIPOSO - Ma il sindacato ha fatto anche richieste precise per tutte le case di riposo del Medio Campidano, ma anche strutture o comunità che accolgono persone in stato di difficoltà: "Dare corretta applicazione del protocollo per la sicurezza dei lavoratori, la fornitura dei dispositivi di sicurezza a tutti gli operatori, la sorveglianza sanitaria con test di laboratorio, il riconoscimento dell'infortunio sul lavoro per gli operatori risultati positivi". La richiesta finale della Cisl del Medio Campidano: "Chiediamo a tutte le istituzioni, ed in particolare alle Unità di crisi locali, di volerci coinvolgere e rendere partecipi delle azioni che si stanno assumendo, o che si prevede di assumere, per la gestione della crisi. In particolare per quelle azioni che necessitano del diretto coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori dei diversi settori coinvolti".