Dall’analisi condotta dall’Istituto Tagliacarne nella provincia di Cagliari, emerge un quadro a tinte fosche dell’economia del sud Sardegna nel 2013. Lo scorso anno è stata infatti duramente colpita dai contraccolpi della crisi economica facendo segnare una contrazione complessiva del Valore Aggiunto pari all’1,4% che ha raggiunto il picco nel comparto industriale con un l’8,6% registrato sul totale regionale. Il numero di imprese nel 2013 è diminuito di 667 unità considerando quelle registrate, attive, nuove iscritte e cessate.

Tra i dati in controtendenza rispetto agli anni precedenti si segnala anche il calo dell’1,7% delle imprese femminili, del 6% di quelle giovanili e dell’1,8% di quelle straniere. Sono aumentate anche le imprese della provincia di Cagliari costrette a chiudere i battenti soprattutto nei settori del commercio e delle costruzioni. Tra il 2009 e il 2013 sono invece cresciute le società di capitali del 2,4% mentre sono diminuite le società di persone e le imprese individuali.

Unico dato positivo che fa ben sperare è legato all’aumento del traffico e dei passeggeri dell’aeroporto di Elmas che, secondo alcuni indicatori, potrebbe determinare nei prossimi quattro mesi un incremento dei movimenti rispetto allo scorso anno e la sostanziale tenuta del comparto primario (Agricoltura) in termini di imprese e fatturato. Altro dato che emerge dall’economia provinciale è la scarsa apertura ai mercati internazionali. Il sistema risente anche della carenza di infrastrutture e di una bassa produttività e redditività delle produzioni. Se nel resto del Paese si notano anche numericamente le prime timide avvisaglie di un’inversione del ciclo economico, in Provincia di Cagliari si scontano ancora i dati negativi della crisi.

LE IMPRESE - Il numero delle imprese che sono state costrette a chiudere i battenti rispetto all’anno 2012 supera quello delle nuove iscrizioni facendo registrare un tasso negativo pari circa a -1,0%, che corrisponde a 667 unita produttive perse nel corso dell’anno 2013, in controtendenza rispetto al dato nazionale, dove si registra un leggero incremento dello 0,2%. Il valore è ottenuto infatti dalla differenza tra iscrizioni (4.029) e cessazioni (4.696) nel corso dell’anno (come da tabella allegata).

In particolare nel 2013 occorre evidenziare una forte riduzione delle imprese commerciali (-777 unità) e di costruzioni (-336 unità). A livello nazionale vi è stato un significativo aumento delle imprese nei settori immobiliari e finanziari/assicurativi che, tuttavia, non ha coinvolto la provincia cagliaritana. I settori più significativi per numero di imprese sono i comparti del commercio, dell’agricoltura e delle costruzioni. Il 21% del totale delle imprese attive ha la qualifica di artigiana. Il saldo negativo per il comparto è pari a 447 unità. Oltre un terzo delle imprese artigiane sarde è iscritto nella provincia di Cagliari e rappresenta il 33% del settore costruzioni, il 21,7% delle manifatturiere, dell’8,1% del commercio, 8,4% del trasporto, 12,6% servizi vari.

Rispetto agli ultimi anni si rileva nel 2013 un calo dell’1,7% delle imprese femminili, del 6% di quelle giovanili e dell’1,8% di quelle straniere, settori che in precedenza avevano mostrato dati in controtendenza.

CRITICITA' IMPRENDITORIALE - Estremamente significativo è il numero delle liquidazioni e degli scioglimenti volontari registrati nella provincia cagliaritana che cresce più della media regionale e nazionale. Sulla base di un’analisi per singolo settore produttivo si riscontra un aumento del 30,4% del settore agricolo, del 27% settore turistico e dell’19% servizi vari. Il numero di imprese sospese con procedure concorsuali, in scioglimento e liquidazione nel 2013 è stato di 3.731unità.

GREEN ECONOMY - Le imprese che effettuano investimenti “green” nella provincia di Cagliari sono solo il 17,25%, valore al di sotto della media sarda e nazionale. La Green Economy rappresenta un forte volano di sviluppo avendo determinato nel 2013 quasi 2.000 nuove assunzioni.

IL LAVORO, UN DRAMMA - Nel quinquennio 2009-2013 le forze lavoro in Italia sono cresciute del 2,3%, mentre in Sardegna diminuite del 2% e in provincia di Cagliari vi sono punte –11,9% nel territorio Carbonia-Iglesias. Gli occupati sono diminuiti a livello nazione del 2,6% del –6,8% livello sardo e del –18,5% nel territorio suscitano. Il numero di disoccupati, seguendo il trend negativo degli ultimi anni è aumentato di 3000 unità nella provincia di Cagliari facendola balzare agli stessi livelli di disoccupazione della Sardegna che superano il 17% contro il 12% del resto d’Italia.

COMMERCIO ESTERO - La bilancia commerciale della provincia di Cagliari è positiva solo per i prodotti petroliferi mentre per il resto è negativa per complessivi 931 milioni di euro. Unico dato incoraggiante è la crescita delle esportazioni del comparto agricolo pari al 10%.

TURISMO - Gli arrivi e le presenze mostrano significative riduzioni che tra il 2009 e il 2012 assommano al 21,5% e al 23%. Il dato più interessante è l’indice di internazionalizzazione turistica che vede Cagliari con valore 33,3 contro il 47% del dato italiano.

SISTEMA INFRASTRUTTURALE - E’ il più importante gap sardo e cagliaritano. Rispetto al dato 100 nazionale, Cagliari ha solo indice 36 sulla rete stradale, 13,6 sulle ferrovie e 84,8 sui porti. Unico dato coerente con quello nazionale è la dotazione di aeroporti.
© Riproduzione riservata