Cagliari, Sassari, Carbonia sono tra questi. Al contrario, ribadiscono i livelli del 2011 le amministrazioni di Iglesias, Sanluri e Tortolì. Il resto? Per sapere cosa faranno gli altri enti isolani, bisognerà aspettare il 31 agosto, termine concesso dall'ultimo decreto del Viminale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale martedì scorso.

LE ALIQUOTE - I due centri principali della Sardegna, Cagliari e Sassari, hanno fatto scelte opposte. Il capoluogo sardo ha differenziato il trattamento in base al reddito. In altre parole, chi guadagna di più, paga di più. Le aliquote scelte da Cagliari sono però molto ravvicinate: al netto della soglia d'esenzione per chi ha redditi fino a 10 mila euro, si parte dallo 0,66% per arrivare agli ultimi tre scaglioni tassati allo 0,78%, 0,79% e 0,80%. E così, ipotizzando un reddito da 75 mila euro (quarto scaglione), l'addizionale da pagare ammonterà a 592 euro contro i 429 euro di chi introita 55 mila euro (quarto scaglione). Chi guadagna 15 mila euro all'anno pagherà solo 99 euro di tributo.

I COMUNI - Sassari, a differenza di Cagliari, ha deciso per l'imposta piatta: 0,8% per tutti i contribuenti, in crescita rispetto allo 0,3% del 2011.
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