Meno auto in giro per le restrizioni legate al Covid e la crescita dello smartworking. E il fatturato delle officine della Sardegna crolla del 26%.

Tremila imprese e quasi 9mila addetti in difficoltà. E i "ristori" non bastano.

Sono alcuni dei dati rilevati dall'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna: tra il secondo trimestre 2019 e lo stesso periodo del 2020, hanno chiuso definitivamente 67 aziende artigiane di manutenzione e riparazione di autoveicoli, il 2,8% del sistema delle micro e piccole imprese isolane legate all'auto.

Nel secondo trimestre 2020 (aprile-giugno 2020) l'indice è diminuito del 21% rispetto al periodo precedente. Analizzando poi i primi 6 mesi 2020 (gennaio-giugno), il calo registrato è stato del 16,9%. Tutto ciò, in termini tendenziali annuali, equivale al un calo del -26,2%, flessione mai registrata dal 2001.

"A settembre - commentano Antonio Matzutzi e Daniele Serra, presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna - prima della "seconda ondata" - le nostre imprese erano ancora fiduciose di contenere le perdite, ma quello che è successo dopo ha fatto precipitare ulteriormente la situazione e davanti a questo saldo gestionale negativo, che ormai si protrae da un anno, dobbiamo dire che i ristori messi a disposizione dal precedente Governo, non sono stati di certo adeguati".

(Unioneonline/F)

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