Sulla carta un provvedimento "a tutela della clientela e dei risparmiatori".

Di fatto un decreto salvabanche.

Non si può chiamare in altro modo il piano messo in campo per Carige, a due settimane dal naufragio dell'aumento di capitale della banca genovese e dopo un Consiglio dei ministri serale e improvviso.

In otto minuti di riunione è arrivato l'ok al decreto legge che "interviene a offrire le più ampie garanzie di tutela dei diritti e degli interessi dei risparmiatori della Banca Carige, in modo da consentire all'amministrazione straordinaria di recente insediata di perseguire in piena sicurezza il processo di consolidamento patrimoniale e di rilancio delle attività dell'impresa bancaria", spiega il premier Giuseppe Conte.

Concretamente sono previste la garanzia pubblica per nuove emissioni di bond e, in scenari di "particolare severità", la possibilità di accedere "a forme di sostegno pubblico della liquidità".

È quindi una mano imponente (o tutto il braccio, direbbe qualcuno) quello che lo Stato offre a una delle banche più importanti del nostro comparto: oltre alla "concessione da parte del ministero dell'Economia e delle finanze della garanzia dello Stato su passività di nuova emissione ovvero su finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d'Italia" c'è anche l'opzione di "accedere - attraverso una richiesta specifica - a una ricapitalizzazione pubblica a scopo precauzionale, volta a preservare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione".

L'obiettivo al momento è di "preservare la stabilità e la coerenza del governo della società, completare il rafforzamento patrimoniale dell'Istituto già avviato con l'intervento del Fondo Interbancario dei Depositi" e "proseguire nella riduzione dei crediti deteriorati".

E in ballo c'è anche l'"operazione di aggregazione", che secondo molti potrebbe rispondere al nome di Monte dei Paschi.

DI MAIO ESULTA, RENZI ATTACCA - Le reazioni, all'indomani del decreto, sono discordanti. Da un lato esulta Luigi Di Maio: "Abbiamo approvato il decreto che tutela i risparmi dei cittadini. Le banche italiane pagano il prezzo di un sistema di vigilanza della Bce che va dotato di strumenti rafforzati di controllo e di intervento. Saremo sempre dalla parte dei risparmiatori e dei correntisti, sempre".

Non è d'accordo Matteo Renzi, attaccato più volte per la questione banche: "In 10 minuti - ha detto l'ex premier su Facebook - il Governo ha salvato una banca, la banca di Genova. Ha fatto bene, il governo ha fatto bene perché quando le famiglie e i risparmiatori sono a rischio si interviene salvando gli istituti. Salvini e Di Maio, però, si devono vergognare e non per quello che hanno fatto in 10 minuti ieri sera ma per quello che hanno detto per anni e anni contro di noi: si devono vergognare per le offese e gli insulti".

"Hanno truffato gli italiani raccontando storie non vere su di noi sulla Tav, sulla Tap, sull'Ilva, sulle trivelle... Adesso persino sulle banche. È proprio vero, puoi ingannare qualcuno per tutta la vita e puoi ingannare tutti per una sola volta. Ma non puoi ingannare tutti per tutta la vita. Con la vicenda delle banche di ieri Salvini e Di Maio devono semplicemente scrivere la parola vergogna. Sono bastati dieci minuti di una riunione notturna del Consiglio dei Ministri per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi. Matteo Salvini e Luigi Di Maio devono solo vergognarsi".

Salvini dal suo canto non raccoglie, e anzi contrattacca: "Mentre Renzi e Boschi i risparmiatori li hanno ignorati e dimenticati, noi siamo intervenuti subito a loro difesa senza fare favori alle banche, agli stranieri o agli amici degli amici. Bene l'azione a tutela dei risparmiatori liguri e italiani e bene il miliardo e mezzo stanziato in manovra per gli altri cittadini truffati''.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata