Gli operai ex Alcoa a Roma:"Da qui non ci muoviamo "
I rappresentanti sindacali delusi dal vertice al ministeroSi allungano i tempi per la risoluzione della vertenza legata all'ex Alcoa. Oggi a Roma si è svolto l'incontro al ministero dello Sviluppo economico tra Invitalia, i vertici di Sider Alloys, i rappresentanti della Regione Sardegna e i sindacati, ma al termine del vertice gli operai, non soddisfatti delle conclusioni, hanno deciso di continuare la protesta che era iniziata in mattinata a suon di tamburi, trombette ed elmetti.
Per quarto riguarda gli ammortizzatori sociali, "ci hanno detto che il decreto è in mano alla Corte dei conti - spiega Rino Barca, uno dei rappresentanti sindacali, ai 100 lavoratori arrivati nella capitale - e questa si prende un mese di tempo per liquidare il decreto, come tempo massimo". Ma è stato però "strappato" l'impegno per coinvolgere la Regione Sardegna al fine di accelerare i tempi per i pagamenti in attesa del decreto.
Sul fronte del riavvio degli impianti, "l'azienda ha presentato un piano molto dettagliato sulle cose da fare in merito agli investimenti e alle attività, e ha comunicato di aver stipulato contratti per 25 milioni, già approvati da Invitalia, e questo è molto positivo". Ma, aggiungono i sindacati, l'azienda "ha vincolato tutto al fatto che senza l'energia non si può andare avanti. Da parte nostra siamo intervenuti diverse volte durante il confronto. L'ormai famoso contratto sull'energia esiste, è un dato di fatto, ma restano in sospeso 15 euro a megawattora che ballano, e sappiamo che ogni megawattora costa allo stabilimento 2 milioni di euro, quindi sono 30 milioni di perdita. Solo questa mattina c'è stato un incontro per migliorare questa condizione ma non è chiaro se ci siano proposte migliorative. Oggi però è emerso che si possono adottare degli accorgimenti".
"Anche il presidente della Regione Sardegna si è detto disponibile per il problema dell'approvvigionamento delle materie prime, e le parti hanno anticipato che si rivedranno per affrontare il tema legato al costo dell'energia".
Ad oggi, però, la soluzione non è stata trovata "ed è stato prospettato un altro incontro per il 24 giugno. Quindi la nostra decisione è una: rimaniamo qui. Dobbiamo trovare altri soggetti che ci diano una mano - è la conclusione - anche per esempio il ministro Di Maio. Noi non possiamo permetterci di andare via".
(Unioneonline/s.s.)
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LA POSIZIONE DEL MINISTERO (video di Angelo Cucca):