Crollano le borse cinesi ai minimi dal 2007 e trema anche l'Europa.

Milano, in linea con le principali europee, dopo la tempesta di vendite tenta di

contenere il crollo: l'indice Ftse Mib, dopo aver toccato un

picco di calo oltre il 7%, ha chiuso con meno 5,9% con tutti i titoli

principali tornati agli scambi normali, con Tenaris il peggiore

in ribasso dell'8,5%. Tengono Pirelli, Ansaldo e Wdf.

Shanghai ha chiuso perdendo l'8,49% a 3.209 punti. Mentre l'indice di Shenzhen ha perso 7,83% chiudendo a 10.970 punti.

Spazzati via tutti i guadagni di quest'anno. Il ChiNext Index è sceso dell'8,05 per cento per chiudere a 2,153.52. Le azioni in tutti i settori sono caduto oltre l'8 per cento. Il settore bancario e minerario hanno perso poco, ma comunque oltre l'8,3 per cento.

La decisione del Governo che consente ai fondi pensioni di investire un massimo del 30 per cento del patrimonio netto in azioni e titoli azionari decisa ieri non ha quindi frenato la caduta, anche perché gli investitori si aspettavano che la banca centrale iniettasse più liquidità tagliando il coefficiente di riserva obbligatoria.

La paura sui mercati asiatici si trasmette inevitabilmente anche a quelli europei: attualmente Londra cede il 3,90%, Francoforte il 3,96%, Parigi il 4,55%. Soffrono maggiormente i settori più esposti verso la Cina: auto e lusso.
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