Nuova, e per molti imputati ultima, sentenza per il crac Cirio.

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a quattro anni di reclusione (tre coperti da indulto) per l'ex banchiere Cesare Geronzi, rendendo così la sentenza definitiva.

Per l'ex patron Cirio, Sergio Cragnotti, "la Cassazione ha disposto l'annullamento con rinvio della sentenza d'appello per l'imputazione più grave, vale a dire la vicenda di Bombril", spiegano i legali, Massimo Krogh e Paolo Panella

"Per quel che ci riguarda - commenta l'avvocato Krogh - siamo soddisfatti. La condanna per la quale è stato disposto un nuovo esame per Cragnotti rappresentava il cuore del processo. Il nostro ricorso è stato accolto e ora si dovrà rifare tutto".

Definitive anche le condanne per il figlio di Cragnotti, Andrea, (2 anni e 4 mesi di reclusione indultati), per il genero Filippo Fucile (tre anni coperti da indulto, e 10 mesi), per Ettore Quadrani, consigliere di Cirio (anche per lui 3 anni coperti da indulto, e 4 mesi), per gli ex funzionari della Banca di Roma Pietro Celestino Locati e Antonio Nottola (2 anni, coperti da indulto).

Confermata la prescrizione per bancarotta preferenziale per gli altri due figli di Cragnotti, Elisabetta e Massimo, che in appello avevano ottenuto l'assoluzione per le altre imputazioni.

Il crac Cirio risale al 2002 quando l'azienda dichiarò default, danneggiando oltre 35mila investitori.

(Redazione Online/D)

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