La crisi innescata nell’economia dall’epidemia di Covid si fare sentire ancora per uno o due anni. 

La stima è della maggioranza di imprenditori e manager locali intervistati da Intrum – operatore europeo dei servizi al credito nato nel 2017 dall'unione della norvegese Lindorff e della svedese Intrum Justitia – che ha raccolto le impressioni di 11.000 imprese di 29 Paesi europei.

Per quanto riguarda la Sardegna, l’Isola sarà la regione italiana dove si potrebbe ricorrere maggiormente al taglio dei costi: lo dice il 32% degli intervistati contro il 26% della media italiana.

A preoccupare sono – anche i tempi di attesa per i pagamenti dalla pubblica amministrazione che - secondo i dati forniti da Intrum - sono tra 76 e 100 giorni per il 42% delle imprese sarde contro una media nazionale del 17% delle aziende.

Intrum, inoltre, ha cercato di indagare anche in quanto tempo manager e imprenditori sardi stimano che la regione possa diventare "cashless", ossia quando farà ricorso esclusivamente alla moneta elettronica: per il 56% di loro ci vorranno circa 10 anni, mentre per il 28% i pagamenti tradizionali non spariranno mai.

"A tutti i livelli - ha commentato Antonio Rabossi, Operations Director di Intrum Italy - le aziende sono concordi nel ritenere la sana gestione del credito l'elemento chiave per la ripresa economica nella fase post-pandemica. Una sana gestione del credito investe l'impresa di un ruolo sociale: per il 67% delle aziende italiane (69% in Europa) che abbiamo intervistato, il pagamento dei fornitori nei tempi concordati è una delle componenti della responsabilità sociale d'impresa". 

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