Tariffe alle stelle per benzina e gasolio. 

Non si ferma l’impennata dei prezzi in Italia dopo la mancata proroga del taglio delle accise. In Sardegna, secondo i dati Codacons, il picco è stato raggiunto a Poltu Quatu (Arzachena), con la benzina a 2,199 euro al litro e il gasolio a 2,299.

I listini dei carburanti, nel resto d’Italia, continuano a mantenersi su livelli elevatissimi, al punto che in autostrada il prezzo del gasolio in modalità servito supera in molti distributori i 2,4 euro al litro, sfondando sulla A14 il tetto dei 2,5 euro. A denunciare i rincari è il Codacons, che ha presentato un esposto all’Antitrust e ha fatto qualche conto: «Il pieno di benzina costa 8,9 euro in più rispetto a quanto costava a fine dicembre, ovvero 214 euro ad automobilista all'anno».

L'Unione nazionale consumatori parla di un aumento di «9 euro e 15 centesimi per un pieno da 50 litri». A incidere sui costi c'è anche la decisione del governo di eliminare lo sconto di 18,3 centesimi al litro sulle accise, che da marzo è costato 1 miliardo di euro al mese. Secondo alcuni esperti, le quotazioni sono salite anche in previsione del blocco delle importazioni di prodotti raffinati dalla Russia a partire dal 5 febbraio prossimo. 

Le associazioni dei consumatori però accusano le società energetiche e i distributori di approfittare degli aumenti, per aggiungerne altri. Un sospetto condiviso dal governo Meloni, che ha deciso di aumentare i controlli. 

(Unioneonline/v.f.)

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