Da tempo i demografi ci stanno mostrando con preoccupazione le statistiche che indicano un calo costante delle nascite, non solo nel nostro Paese, accompagnato ad un invecchiamento della popolazione. L’Unione Sarda ha ospitato opinioni su questo tema, ma pochi sono i risvolti pratici e le proposte per cercare di invertire o mitigare questa tendenza. I numeri comunque vanno posti in primo piano. Se si confrontano i dati gennaio-ottobre 2020 con lo stesso periodo del 2019 le nascite sono, in Italia, diminuite del 2,7 %. 

Ma nei soli mesi di novembre-dicembre 2020 a confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente il calo delle nascite è stato del 9,1%. Se si prende in considerazione il numero di matrimoni si può vedere come essi sono appena 3,1 per mille abitanti contro 4,3 della media europea. In pratica nel nostro Paese mancano 70mila coppie unite in matrimonio. Le coppie di fatto sono appena il 10 % del totale. Ne consegue che il primo figlio in Italia le donne lo hanno a 31,3 anni contro una media europea di 29,4. La bassa natalità comporta quindi che per 100 abitanti tra 0 e 14 anni abbiamo 179 persone con più di 65 anni. Pertanto la fascia di età con più di 80 anni supera i 4,4 milioni, mentre quella che possiamo chiamare più attiva in 10 anni è passata da 21,2 a 18,9 milioni. Cosa sarà della nostra popolazione fra 30 anni? I dati della Sardegna mostrano anch'esso un trend molto preoccupante. Negli ultimi 15 anni il numero di matrimoni per mille abitanti è sceso dal 4,2 al 2,8 e l'età al primo matrimonio è salita a 35,4 per i maschi e 33,1 per le donne. A Cagliari città, il tasso di natalità è ormai sceso a 4,8 nascite per 100 abitanti contro una media europea di 9,3 e italiana di 6,8. Questa però è solo una faccia del problema. Gli esperti di salute riproduttiva e medicina ambientale ci confermano che ci sono evidenze cliniche sul declino della salute riproduttiva maschile. Almeno dal 1992. Si stima infatti che dal 1972 ad oggi gli spermatozoi siano diminuiti del 60 %, sono più deboli e col DNA danneggiato. Un libro, Count Down, di Shanna Swan, epidemiologa del Mount Sinai Hospital di New York, affronta a viso aperto, questo tema. Alcune sostanze come gli ftalati, usati per ammorbidire le plastiche o additivi come il bisfenolo A, interferiscono durante lo sviluppo del feto con la produzione di testosterone. Queste sostanze passano dai prodotti al cibo, all'acqua e quindi al circolo sanguigno della madre e al feto. Come mai non ce ne siamo accorti per tempo? perché serviva una massa critica di consapevolezza. "Forte come la verità" è un film con Julia Roberts che interpreta Erin Brockovich, una ambientalista che aveva scoperto il tentativo di copertura di avvelenamenti delle acque che stava causando gravi malattie nella sua comunità. Abbiamo aperto gli occhi, gli Stati hanno promulgato leggi a difesa dell'ambiente e stiamo diventando più consapevoli. Dove possiamo dire che c'è vita: quando le cellule si riproducono. Hanno un meccanismo di ereditarietà. Si adattano all'ambiente per selezione naturale. Le cellule delle mele producono il gas, etilene, che accelera la loro maturazione. Le piante hanno nelle foglie cellule capaci di misurare il tempo. Possono così prevedere l'inizio di un nuovo giorno e attivare la fotosintesi un attimo prima dell'alba. Ecco perché Julia Ill passò 738 giorni a 55 metri di altezza su una sequoia gigante per impedirne l'abbattimento. Aveva 23 anni e la sequoia era il patriarca di quella foresta.

Antonio Barracca

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