Il patrimonio archeologico custodito sotto la gradinata belvedere del porto commerciale di Porto Torres per la prima volta sarà accessibile al pubblico. Una vasta area scoperta dieci anni fa, che ha riportato alla luce l’antico porto romano di Turris Libisonis, un sito che collega la banchina del molo sud con la stazione marittima “Nino Pala”.

Un tesoro archeologico oggetto di indagine ad opera della Soprintendenza dei beni culturali destinato ad essere valorizzato grazie ad uno stanziamento di 550mila euro messo a bilancio dalla Port Authority.

L’occasione per rendere fruibile il sito sarà la mostra “Migrazione e Uomoterra” dell’artista turritano Odo Tinteri che, su autorizzazione dell’Autorità di sistema portuale, verrà inaugurata l’8 agosto nel luogo suggestivo scoperto durante i lavori di realizzazione della gradinata di accesso alla stazione marittima. Le opere saranno esposte sulle pareti di cemento a vista secondo un ordine narrativo e ciascuna con la propria didascalia giustificativa.

«Nell’area durante i lavori dell’escavo e dalla demolizione delle vecchie banchine, su indicazione dell’archeologa Antonietta Boninu, erano state effettuate indagini archeologiche – spiega Franco Satta, presidente del consiglio ed funzionario della Soprintendenza - che hanno fatto emergere le strutture dell’antico porto romano e del porto ottocentesco, oltre ad un edificio con mosaico e pozzi di acqua sorgiva ancora attivi, che servivano a garantire l’approvvigionamento idrico delle navi». Il progetto di riqualificazione del sito, redatto dall’architetto Giovanni Macciocco, in fase di completamento, prevede la realizzazione di un’area musealizzata fruibile al pubblico. 

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