Tutti pazzi per i Labubu: il pupazzetto cinese è ormai un fenomeno globale
I peluche mostriciattoli sono esplosi da un giorno all'altro: code chilometriche per accaparrarseli, anche le star li adorano. Ma esattamente cosa sono?(Ansa)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Da semplici peluche (piuttosto bruttini) a fenomeno globale.
Tutti pazzi per i Labubu, i pupazzetti disegnati dall'artista di Hong Kong Kasing Lung e venduti dai negozi Pop Mart in “blind box”: gli acquirenti non sanno quale bambola o quale disegno specifico riceveranno finché non aprono la confezione. Ovunque nel mondo ci sono code chilometriche per acquistarli e l'euforia è cresciuta, alimentata dalle sponsorizzazioni da parte di celebrità che hanno portato i prezzi di rivendita delle rare bambole a oltre 3.000 dollari.
Labubu ha debuttato nel 2015 come parte della serie di storie "The Monsters", ispirata alla mitologia nordica, dell'illustratore di Hong Kong Kasing Lung che nel 2019 ha firmato ufficialmente un accordo di licenza esclusiva con il produttore di giocattoli cinese Pop Mart per produrre prodotti fisici in formato appunto blind box. Una partnership che ha portato Labubu alla ribalta mondiale. La varietà di design, espressioni e colori, ha ulteriormente alimentato l'interesse del pubblico per il collezionismo di questi giocattoli, che ad oggi conta oltre 300 varianti.
Tutti, da Dua Lipa e Rihanna a Gemma Collins, sono stati avvistati con un Labubu che dondolava dalla loro borsetta. La vera scintilla è arrivata quando la rapper thailandese (e attrice di The White Lotus) Lisa delle Blackpink ha condiviso la sua collezione Labubu, catturando l'attenzione dei fan del gruppo K-pop e degli appassionati di cultura pop, e facendo registrare numerosi sold-out in tutto il mondo.
Il mostro giocattolo cinese è esploso da un giorno all'altro con oltre 1 milione di post su TikTok di consumatori. Per Pop Mart sono diventati l'ennesimo traino: a Milano dopo il successo dello store di Corso Buenos Aires, il brand ha aperto un pop-up store in Rinascente Milano piazza Duomo, che sarà attivo fino al 1° luglio 2025. Anche il mercato del second-hand si è subito adattato a questo nuovo fenomeno. Lo confermano i dati di Wallapop, che recentemente ha registrato un incremento del 104% nelle ricerche di Labubu sulla piattaforma.
Disponibili in versioni diverse, questi mostriciattoli sono diventati veri e propri “statement piece” da agganciare a borse e zaini. Perennemente esauriti nei negozi e online, sono diventati preziosa merce da contrabbando, come ha scoperto Cnn, che alla mania ha dedicato giorni fa un servizio, partendo dalla confisca aeroportuale di una valigia piena. Persino in Cina, dove Pop Mart ha sede e viene prodotta la maggior parte dei suoi giocattoli, la gente fa fatica a mettere le mani sui Labubu, scrive Cnn, che ha visitato un negozio Pop Mart in un affollato centro commerciale nel centro di Pechino, scoprendo che i Labubu non si trovavano da nessuna parte sugli scaffali, con solo dei campioni esposti nelle vetrine.
Sui canali ufficiali di solito «vengono venduti in pochi secondi», spiega alla Cnn Evelyn Lin, fan di lunga data di Pop Mart, secondo la quale «è quasi impossibile procurarsi un Labubu con i canali ufficiali». Una pacchia per i cybercriminali, che creano siti web contraffatti in più lingue per ingannare gli acquirenti di diverse regioni. Questi falsi negozi spesso imitano i brand di rivenditori affidabili, offrendo sconti o “edizioni esclusive” delle bambole per indurre le vittime a inserire i dati della carta di credito o altre informazioni personali.
(Unioneonline/D)