Non solo un semplice libro, ma un tuffo nella memoria collettiva di un passato doloroso e ancora troppo poco esplorato. “Sanatorium-Villa Clara”, la prima antologia dell’Accademia d’Arte di Cagliari, sta diventando un vero e proprio fenomeno editoriale.

Con oltre 700 copie vendute in poche settimane, questo libro di 200 pagine racconta undici storie di follia, sofferenza e speranza, unendo le voci di autori che hanno scelto di fare i conti con il passato dell’ospedale psichiatrico più famoso di Cagliari: Villa Clara.

Il racconto si intreccia in una cornice letteraria unica, ideata dal curatore Andrea Fulgheri, che attraverso la figura di Ismaele, uno degli ospiti di Villa Clara, porta il lettore in un viaggio doloroso e profondo, cercando di “mettere ordine nel disordine psichiatrico” che ha segnato per decenni le vite di coloro che sono stati internati.

I racconti, scritti da undici autori (Enrico Casciu, Paolo Mereu, Simona Bolzati, Simone Aramu, Alice Andrea Deiana, Daniela Porqueddu, Cristiana Piras, Graziella Sitzia, Marco Lodde, Eleonora Alessandra Raga e Tamara Pes), si fondono per offrire una visione corale della sofferenza umana, ciascuna interpretando una faccia della follia, una prospettiva unica che va oltre la malattia mentale.

La scelta di raccontare Villa Clara, una delle strutture psichiatriche più longeve d’Italia, è una sfida, non solo letteraria ma anche sociale.

Il libro si propone, infatti, come un grido di sensibilizzazione contro i pregiudizi e l’ignoranza che circondano questi temi. Come sottolinea Fulgheri, la memoria storica dell’ospedale è fondamentale non solo per non dimenticare un passato complesso, ma anche per abbattere i muri invisibili tra chi vive un disagio mentale e la società che troppo spesso lo emargina.

A rendere il volume ancora più suggestivo sono le illustrazioni di Ilenia Loddo, che, come degli ex libris, aprono il racconto e introducono il lettore nel mondo di Villa Clara, tra incubi e paure che infestavano le stanze dell’ospedale.

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