Si può riprodurre fedelmente la facciata della grotta di San Giovanni con un quadro - mosaico fatto unicamente di mattoncini Lego? Sembra di sì, almeno a vedere la mirabolante opera creata in 3 mesi (lavorando 3 ore al giorno con 22 mila mattoncini) da Maurizio Lampis, presidente del museo del mattoncino Karalisbrick e massimo “costruttore” in Sardegna di eccezionali diorami creati con gli iconici mattoncini colorati.

Maurizio Lampis, 55 anni, e la sindaca Isangela Mascia accanto allo stupefacente quadro mosaico della grotta di San Giovanni.

“Più ci si allontana e più si notano le somiglianze con l’originale”, dice il creatore nel corso dell’inaugurazione di oggi della sua mostra “Lego Art Exhibition” che rimarrà visibile al monte granatico di piazza Matteotti a Domusnovas praticamente fino al 18 maggio.

Non esagera Lampis: già da vicino il raffronto dell’opera con una foto della grotta è incredibile, ma facendo qualche passo indietro si rimane letteralmente stupefatti nel cogliere anche tutti i giochi di luci, gli incredibili effetti cromatici della vegetazione sulle pareti in arenaria e l’ingresso dell’ipogeo riprodotto con varie sfumature di nero. La grotta domusnovese, “il 26simo monumento commissionatomi in Sardegna” ricorda Lampis, è solo una delle circa 40 meraviglie che si possono ammirare nei vasti locali del monte granatico.

La piazza San Marco di Venezia composta da 170 mila Lego e costata 8 mesi di lavoro

Basta fare qualche passo, infatti, per imbattersi in un immenso e sontuoso castello medioevale (95 mila pezzi, 85 chili di peso, 8 mesi per crearlo) nel quale i piccoli particolari sono spettacolari quanto l’opera nella sua interezza. Accanto, non da meno, c’è anche un’incredibile “Piana di Giza” con le sue tre grandi piramidi, un’impressionate piazza San Marco a Venezia (2,80 metri x 1 metro, 170 mila mattoncini, 8 mesi di lavoro), ed ancora il Titanic nel momento in cui cozza contro il grande iceberg, la torre dell’elefante di Cagliari, un busto di Giva Riva autografato da Rombo di Tuono poco prima della sua scomparsa (“l’opera in assoluto più difficile da realizzare”, rivela Lampis) e altri capolavori, ognuno con accanto una foto dell’opera originale in modo da poter fare i raffronti. Sono tanti gli appassionati ed i curiosi presenti ad ammirare le opere ed a tempestare di domande il costruttore.

L'iconica cabina telefonica rossa, una delle due al mondo in scala 1 a 1 fatta con i Lego.

Alessandro Noviselli e Lavinia Speranza sono venuti appositamente da Cagliari: "Seguiamo Maurizio fin da quando ha iniziato, le sue creazioni sono incredibili. Noi siamo un po’ ossessionati, ci dilettiamo con i vari kit, modificando anche quelli della serie “Technic”, ma non arriviamo a creare nulla di simile". Virgilio Vincis di Assemini, vorrebbe osservare le creazioni ma è troppo occupato a seguire il figlio Francesco che gira continuamente attorno all’enorme castello medioevale. Stefano Culeddu, anche lui di Assemini, ha portato alla mostra il figlio 12enne Riccardo. Il giovane non ha dubbi: per lui “l’opera più bella è la cabina telefonica rossa, anche perché non ne avevo mai visto una prima”.

In scala 1 a 1 la cabina londinese è una delle due uniche al mondo fatta con i Lego: “L’altra - spiega Lampis - è al Lego Store di Londra”. Alla domanda sulla duttilità dei mattoncini, il costruttore, che si rifornisce di materiale prevalentemente in Germania, risponde al volo: “Grazie all’evoluzione dei kit di materiali con i Lego si può ormai creare qualunque cosa e lo si può fare come faccio io senza usare software o applicazioni che facilitano le cose ma unicamente usando materiale fotografico e tanta passione”. Perchè i Lego continuano ad avere successo? E' un gioco che permette di manipolare e costruire di tutto. Un divertimento senza età che si tramanda di generazione in generazione restando sempre attualissimo".

Tra i tanti presenti c’è anche la sindaca Isangela Mascia (omaggiata con una targa ed un orologio originale del museo del mattoncino): “Bellissimo vedere le espressioni trasognate e gioiose soprattutto dei più piccoli ma anche quelle di tanti adulti. Per la prima volta abbiamo portato i mattoncini Lego a Domusnovas e, visto l’entusiasmo, credo che non sarà l’ultima”.

   

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