È stato presentato nei giorni scorsi, presso la Biblioteca comunale di Santa Teresa Gallura, il libro “Ncopp’a ll’acqua salata” (Sopra all’acqua salata), un romanzo storico a forte impronta popolare, edito da Pasquale D’Arco, ambientato tra Torre del Greco, Ponza e Sardegna settentrionale, nella metà Settecento, scritto dalla giornalista e scrittrice, Miriam Vitiello.

A presentarlo è stato Piero Bardanzellu, giornalista e presidente del Premio di Poesia Corso-Gallurese “Lungoni”.

L'opera, ha affermato Bardanzellu, «frutto di minuziose ricerche effettuate in archivi di biblioteche e di parrocchie campane, è dedicata all'esodo, avvenuto soprattutto tra la fine dell'800 e i primi del '900, di diverse famiglie di pescatori dalla Campania, in particolare da Ponza, verso la Sardegna. Tra le località scelte per dar vita ad un nuovo ciclo della propria esistenza c'è anche Santa Teresa, meta, in precedenza, di un'attività stagionale, con il rientro in Campania a fine estate. Alla normale attività di pesca i nuovi arrivati aggiungono la raccolta del corallo e delle spugne, coinvolgendo anche i pescatori locali»«

«Oltre a lottare contro le tempeste – ha affermato sempre Piero Bardanzellu - in più occasioni devono far fronte alle incursioni dei pirati saraceni. Nel tempo i Vitiello, Fèola, Spigno, Avellino, Aprea, Dimeglio, e via elencando, si fondono con la popolazione locale mantenendo, però, all'interno delle famiglie, lingua e usanze tramandate dagli avi». 

Un legame questo confermato e rafforzato dal gemellaggio del 12 ottobre 2019 tra Santa Teresa Gallura e Ponza, sottoscritto da Stefano Pisciottu (sindaco di Santa Teresa all’epoca) e Francesco Ferraiuolo (sindaco di Ponza) al quale sono seguiti nel tempo diversi scambi e visite reciproche. Gli originari pescatori campani si stabilirono, con le loro famiglie, attorno alla chiesa di Santa Lucia (particolarmente venerata in Campania), sopra il fiordo, dove trovavano riparo le loro imbarcazioni a vela o a remi, da dove moglie e figli potevano avvistare, in lontananza, i loro cari che rientravano dalla pesca, non sempre fortunata.

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