Un nuovo mistero avvolge il Salvator Mundi di Leonardo, il capolavoro del Rinascimento italiano venduto all'asta per 450 milioni di dollari a New York.

L'opera, infatti, destinata al Louvre di Abu Dhabi, non compare nei programmi espositivi del 2019-2020. E sono in molti a chiedersi perché.

La domanda è quanto mai banale: quale museo al mondo, avendo nella propria disponibilità l'opera d'arte più costosa della storia, la terrebbe ben nascosta nei propri depositi, rinunciando a milioni di visitatori pronti ad accorrere?

E allora il dubbio che si insinua è che la prestigiosa istituzione culturale non voglia avallare con il proprio nome un'operazione dai contorni poco chiari. E in molti, addirittura, cominciano a sospettare anche dell'autenticità dell'opera stessa.

Già lo scorso anno, e a soli pochi giorni dall'asta, il New York Times aveva dichiarato senza mezzi termini: "Il Salvator Mundi è stato dipinto da un assistente di Leonardo".

Poi l'asta da Christie's, con una base di partenza pari a 75 milioni di dollari ma che, dopo un frenetico minuto e mezzo di vorticosi rialzi, raggiunge il record storico di aggiudicazione: 450 milioni di dollari.

Un mistero anche il nome del compratore, anche se poi alcune indiscrezioni parlano dell'erede al trono saudita Mohammad bin Salman.

Sarà davvero così? Intanto l'enigma si complica.

(Unioneonline/v.l.)
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