Disertata dalla giunta regionale, davanti ad un migliaio di persone, gran parte scolaresche e studenti giunti anche da paesi del circondario, stamattina è stata inaugurata la XXIII mostra regionale del libro edito in Sardegna.

Un allestimento eccezionale e una grande manifestazione che resiste ormai da 25 anni, (sospesa solo i due anni del Covid), con diversi tentativi di imitazione, che ne stanno minando l'esistenza.

«Ci sono delle problematiche che potrebbero portare a non fare la XXIV edizione- dice il sindaco, Riccardo Uda- ci tengo invece a dire che, se la Regione non dovesse più finanziare la Mostra, almeno finché io sarò sindaco posso garantire che questa si farà comunque, con fondi comunali, ma ciò non renderebbe onore a chi ha sempre finanziato la manifestazione riconoscendo il suo ruolo di presidio culturale non solo del territorio ma dell’intera Sardegna».

Gli fa eco Sebastian Cocco, consigliere regionale di maggioranza. «Questa manifestazione è e rimarrà un grande evento storico. Fino a quando sarò consigliere regionale, la mostra di Macomer si farà, perché presidio di cultura e di emancipazione».

Giancarlo Zoccheddu, direttore del Centro Servizi Culturali, organizzatore dell'evento assieme al Comune, aggiunge: «Oggi è comunque una grande festa, perchè il libro è importante nella vita delle persone». Al taglio del nastro hanno assistito le scolaresche e i rappresentanti delle forze dell'ordine, delle varie associazioni culturali, con le hostess che frequentano il quarto anno turistico dell'istituto tecnico.

«Siamo soddisfatti del programma studiato insieme al Centro Servizi Culturali- ha voluto sottolineare l'assessora alla cultura, Fabiana Cugusi- un programma che si collega al tema della mostra, La Cura, con i laboratori nelle scuole cittadine e con la collaborazione delle scuole di diverse parti dell'Isola. Una manifestazione veramente importante non solo per Macomer, ma per l'intera isola". Sono oltre 2500 i ragazzi che hanno aderito all'iniziativa, provenienti da tutte le parti dell'isola- sottolinea Roberta Balestrucci- del Centro Servizi Culturali- Un vantaggio per tutti, ma in particolare per il territorio. Uno spettacolo per le famiglie».

Sergio Masia, dirigente scolastico dell'istituto "G.Caria": «La scuola si è messa a disposizione per dare un contributo a tutta la comunità e ospitando le scuole degli altri comuni nei vari laboratori».

Massimo De Pau, dell'istituto tecnico "S.Satta": «Questa mostra rappresenta un presidio fondamentale per le zone interne».

Le manifestazioni proseguiranno fino a domenica sera, con un susseguirsi di laboratori, di incontri, proiezioni, letture e quanto altro, che si ripeteranno anche all'esterno della stessa mostra, quale il Teatro Costantino, la biblioteca e nei locali delle scuole cittadine.     

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