Versi, dialoghi, racconti, voci di 50 donne e uomini resistenti. Non è un libro facile da leggere e neppure comodo “Per tutte, per ciascuna, per tutti, per ciascuno”, l'ultima opera letteraria del sassarese di origine greca Filippo Kalomenidis. In questo libro lo scrittore e sceneggiatore (“Romanzo siciliano”, “Il tredicesimo apostolo” e “Intelligence”) insieme al Collettivo Eutopia narra le storie rimosse, le vite cancellate di combattenti rivoluzionari, militanti politici, migranti del sud del mondo, omosessuali, transessuali, cosiddetti “instabili psichici”, reclusi nella malattia, prigionieri nei lager per stranieri, nei lager psichiatrico-giudiziari e nelle eterne indiscutibili carceri.

«Se per qualcuno il destino dell’umanità è dimenticare per noi ricordare è indiscutibile necessità» spiega Kalomenidis.

Tra i protagonisti di questi “canti poetici” Giuseppe Pinelli, l'anarchico e partigiano morto nel 1969 dopo la caduta da una finestra della Questura di Milano; Elena Pacinelli, diciannovenne uccisa nel 1977 da un gruppo di fascisti che sparava all’impazzata contro giovani fermi a chiacchierare davanti alla Casa Rossa di Monte Mario.

E ancora Maria Silvia Spolato, la prima italiana a dichiararsi lesbica. Muore nel 2018 in una casa di riposo a Bolzano a 83 anni dopo aver vagabondato per l’Italia con un carrello della spesa sempre alla ricerca di libri e giornali.

Donne e uomini in rivolta che subiscono dopo la morte una condanna all'oblio.

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