«È una straordinaria occasione di riscatto e di riconoscimento. Le domus de janas entrano ufficialmente nel cuore della cultura mondiale. Questo cambia la prospettiva: non siamo più un’isola periferica, ma un centro di civiltà antica che ha ancora tanto da raccontare. È un messaggio di orgoglio, ma anche di speranza per le nuove generazioni», dice l’archeologa Giuseppa Tanda dopo il riconoscimento dell’Unesco per le case della fate: patrimonio dell’umanità.

L’annuncio a Parigi, dalla sede dell’organizzazione in place de Fontenoy, non molto distante dall’Hotel national des Invalides e dalla Tour progettata da Gustave Eiffel.

Tanda, classe 1942, originaria di Benetutti, le ha sempre studiate. Sono il filo rosso delle sue ricerche sul campo.

Si è occupata di protostoria, ha insegnato per tanti anni all’Università di Cagliari. È lei l’anima di questo progetto, partito dalla Sardegna e arrivato a Parigi con la gloria di un riconoscimento prestigioso. Ci ha sempre creduto e ora manifesta una gioia liberatoria.

L’intervista completa di Massimiliano Rais su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull'App Digital

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