L’artigianato sardo di “Tessingiu” sbarca a Genova al Museo delle Culture del Mondo
Dal 12 settembre al 30 novembre l’evento ospitato al Castello D’AlbertisPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tessingiu, la mostra dell’Artigianato sardo protagonista sino a pochi giorni fa all’ex cantina sociale di Samugheo, varca i confini del mare e va in trasferta a Genova. Dal 12 settembre al 30 novembre è infatti ospite in Liguria nel Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo di Genova, percorrendo a ritroso le rotte che condussero Luigi Maria D’Albertis in Sardegna e giungendo tra le sale di quella che un tempo fu la dimora di suo cugino, il Capitano Enrico Alberto D’Albertis.
“Il progetto, curato da Maria Camilla De Palma e dalla direttrice del Museo Murats di Samugheo Anna Rita Punzo, nasce dalla volontà di creare un ponte tra le collezioni etnografiche del Castello e l’artigianato contemporaneo della Sardegna dove Enrico Alberto D’Albertis trascorse gli ultimi dieci anni della propria esistenza. L’esposizione genovese propone un’ampia selezione dei protagonisti dell’edizione 2024 di Tessingiu”, spiegano gli organizzatori dell’importante mostra dell’artigianato artistico sardo. E aggiungono: “L’iniziativa, voluta dai Comuni di Samugheo e di Genova, è frutto di una collaborazione tra il Castello d’Alberti, il Museo MURATS e Orientare srl”. I visitatori potranno ammirare le opere di 37 maestri artigiani originari di diverse aree della Sardegna. Ripropongono stili, tecniche, iconografie e cromatismi della tradizione, ma anche riletture e reinterpretazioni elaborate da architetti, designers e artisti di fama internazionale quali Maria Lai, Gavino Sanna, Mario Cucinella. In mostra anche alcuni pezzi storici provenienti dalle collezioni personali degli artigiani, tramandati di generazione in generazione come le conoscenze e la passione per l’arte manifatturiera.
“La selezione delle opere, frutto del prezioso dialogo con gli artigiani, muove dalla doppia volontà di raccontare la Sardegna nelle sue forme più autentiche e omaggiare i cugini D’Albertis, in particolare il loro profondo legame con il mare, ponte fluido che oggi come allora, avvicina, unisce, crea dialoghi e legami”, concludono dal Murats.