LA LUNGA MARCIA PER LA PARITA' - "Se noi consideriamo la vita di un qualunque villaggio sardo vediamo che esiste una differenza profonda tra la vita degli uomini e quella della donna (...). E vediamo che tutto ciò che dipende dalla donna funziona, mentre tutto ciò che dipende dall’uomo funziona male». Sono parole dello scrittore Giuseppe Dessì risalenti al 1949, ovvero a quella cruciale fase storica che ha segnato la storia delle donne con la conquista del suffragio universale e i primi passi verso l'emancipazione e la partecipazione alla vita sociale del Paese, dopo secoli di pregiudizi, ostracismo e barriere insormontabili.

Il CONTRIBUTO DELLE DONNE SARDEIl nuovo volume di Album Sardo racconta come si è trasformato nel tempo l’universo femminile isolano, attraverso immagini che hanno per protagoniste donne comuni, contadine e cittadine, povere e borghesi, giovani e meno giovani, senza peraltro dimenticare le grandi personalità in rosa che con il loro talento e coraggio hanno segnato la storia locale e nazionale, né conquiste sarde straordinariamente all’avanguardia come il codice della Carta de Logu.

Uno scatto di Federico Patellani dalle pagine dell'Album Sardo

DALLE SUFFRAGETTE ALLE MADRI COSTITUENTI – Immagini e testi ripercorrono in parallelo una storia di silenziosa e costante trasformazione, sottolineando momenti luminosi nei quali l’attivismo delle donne è stato fondamentale come ad esempio il primo ‘900, con le tante iniziative filantropiche e sociali per i soldati al fronte nella Grande Guerra, per le famiglie disagiate, il mondo dell’infanzia o le donne prive d’istruzione.

Poi è venuta la pagina dell’impegno e della militanza politica durante il Ventennio, con gli esempi coraggiosi di Antonietta Pintor Marturano, Nadia Spano, Bianca Sotgiu e Joyce Lussu, alcune delle quali protagoniste della successiva vita repubblicana della nazione.

LA RIVOLUZIONE DEI COSTUMI – Con il dopoguerra arriva anche sull'Isola il vento della rinascita, il sogno del boom e la diffusione dei consumi, l’urbanizzazione forzata e la scolarizzazione di massa, e cambia il volto della società sarda, trasformando la famiglia e parallelamente il ruolo della donna, che con l’ingresso nel mondo del lavoro conquista lentamente la propria indipendenza, sganciandosi dall’universo domestico.

La televisione e la modernizzazione faranno il resto, spingendo le nuove generazioni a omologarsi ai canoni nazionali in termini di costumi, linguaggio e mode, mentre il fermento sessantottino aprirà lo scontro generazionale tra madri e figlie, ribaltando rapporti di genere e familiari rimasti immutati per secoli.

Barbara Miccolupi

(Il quattordicesimo volume di Album Sardo è in edicola da sabato 30 settembre in abbinamento facoltativo a L'Unione Sarda - 2,80 Euro oltre al prezzo del quotidiano).

Donne sarde nelle immagini di Pablo Volta e Alois Ottiger
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