«Prego signora, si accomodi, venga a vedere». C’è Antonio Marras in persona, camicia, cappellino e occhiali, a dare il benvenuto ai passanti curiosi di scoprire Ephemeral, nella lussuosa Via Montenapoleone a Milano, inaugurato per la Milan Design Week 2025 che parte oggi e si conclude domenica 13 aprile. Uno spazio temporaneo che anticipa due imminenti aperture, a Porto Cervo e a Bari, poi il Flagship Store a Milano, in Via Montenapoleone 22, per poi continuare l’espansione all’estero.

Appena varcata la soglia si entra in un universo sospeso tra immaginazione e realtà. Uno spazio, come dice il nome stesso, “ephemeral”, effimero, destinato a svanire, lasciando dietro di sé il segno di un’esperienza unica. Il tocco dello stilista algherese è ovunque: dalla maniglia della porta in ceramica, con cottura a crudo, all’ingresso con un paesaggio urbano e i cucù esposti, raddoppiati dagli specchi. «Un ricordo di quando i miei figli mi costringevano a guardare i cartoni animati». Un progetto che rompe gli schemi del retail tradizionale, trasformando il concetto di negozio in un’esperienza artistica ed emozionale. «L’udito, la vista, tutti i sensi devono essere stimolati. Penso che un negozio, una bottega come io la concepisco, debba permettere ai visitatori di esplorare», è la convinzione di Marras.

Lo spazio "Ephemeral" (foto ufficio stampa)

Lo spazio, una boutique di 300 metri quadrati, ospita le collezioni donna, uomo, accessori e fragranze, oltre a Pezzi Unici dedicati: proseguendo muta in una dimensione destrutturata, dove armadi sovrapposti e cassetti riconvertiti ridisegnano il concetto di esposizione. Ci sono le formiche di Maria Lai, che hanno ispirato la nuova collezione: «Ho ideato una piccola installazione, pare escano da un buco per correre in fila lungo il muro e scendere giù». 

Le formiche di Maria Lai (foto L'Unione Sarda - D'Errico)

Scendendo, si apre un’ambientazione ispirata alle corti rinascimentali, dove prospettive murali ingannano lo sguardo, come un “effimero” Duomo di Milano. Infine, l’esperienza culmina in una scenografia di pura meraviglia: un tributo contemporaneo alla grandiosità della Reggia di Versailles, dove luci e riflessi trasformano lo spazio in un’illusione senza tempo, tra specchiere e una Maria Antonietta nascosta dietro gli abiti: «Lei è lì e ci osserva». L’effetto complessivo è quello di un viaggio tra suggestioni e atmosfere oniriche, che lascia il pubblico immerso nell’universo firmato Antonio Marras.

E non finisce qui: dentro NonostanteMarras, nel cuore vibrante di Via Cola di Rienzo 8, c’è un altro labirinto poetico in cui perdersi. Sempre in occasione del Fuorisalone di Milano, il concept store nato dall’estro creativo di Marras diventa centro di collaborazioni tra arte, moda, design e gastronomia declinate nel tema "Chi ama”, un percorso stilistico che celebra l'incontro tra passioni e persone con una capsule collection di t-shirt e felpe completamente ispirata al Salone.

Gli arredi ispirati alla cupola di San Michele di Alghero (foto L'Unione Sarda - D'Errico)

NonostanteMarras presenta in anteprima una selezione di arredi outdoor firmati da Antonio Marras + Nodoltalia, che danno vita alla seconda collezione in co branding. La collaborazione comprende sedie, divani, tappeti, tavoli, superfici tessili intrecciate degli arredi outdoor che si fondono con la carta da parati di Wall&Decò. Il pattern e la palette colori sono ispirate alla celebre cupola di San Michele di Alghero.

Il Temporary Bistrot & Restaurant "Famiglia Rana" (foto L'Unione Sarda - D'Errico)

Anche quest’anno poi la visione creativa di Antonio Marras e della famiglia Rana si rinnova con la presenza del Temporary Bistrot & Restaurant "Famiglia Rana" (1 Stella Guida Michelin) che, sotto la guida dello chef Francesco Sodano, porta gli ospiti in un viaggio gastronomico tra tradizione e innovazione, lasciandosi ispirare dalle suggestioni di Marras e dal legame profondo con i sapori e le tradizioni di Alghero.

L'installazione “Chi ama la maestra" (foto L'Unione Sarda - D'Errico)

Infine nel cuore dello showroom prende vita “Chi ama la maestra", un'opera-installazione, nata da un esperimento di Antonio Marras in una scuola elementare di Alghero, che reinterpreta il concetto di classe scolastica attraverso pupazzi e suggestioni artistiche. Un’ode alla conoscenza, all'insegnamento come atto d'amore e alla memoria collettiva che attraversa generazioni.

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