L'anima sarda in mostra nel Cilento
La collezione De Montis protagonista in un'esposizione curata da Vittorio SgarbiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Qualche volta collezionare significa andare controcorrente, avere un cuore che non batte al ritmo della moda del momento. Significa saper guardare a una storia che ci appartiene con acuta sensibilità e salvarla quando tutti se ne vogliono liberare perché retaggio di un passato da superare.
È un po' questo lo spirito con il quale Stefano De Montis, sassarese, docente universitario di Agraria e sua moglie Anna Pia (adottata dalla Sardegna ma con una radice toscana nel cuore) hanno raccolto, collezionato, protetto le testimonianze più autentiche dell'artigianato artistico sardo come gli argenti e gli ori dei costumi o dei rosari, oggetti diventati "gioiello" come gli "spuligadenti", e poi ancora preziosi tessuti per non parlare dei mobili, e non solo della tradizionale e conosciuta cassapanca sarda.
LA COLLEZIONE - Naturalmente Stefano e Anna Pia, in questo tempo, hanno anche guardato con grande interesse agli artisti che con i loro dipinti o con le sculture hanno raccontato la Sardegna del Novecento: sono Biasi, Ciusa, Ballero, Figari, e poi ancora Nivola che divideva la sua anima tra la nativa Orani e New York, tutti grandi protagonisti della scena artistica del secolo scorso. A lungo questo mondo è stato rigorosamente celebrato nei confini isolani, con rare incursioni dall'altra parte del mare: c'è un bellissimo affresco con accenti africani di Giuseppe Biasi in una delle ville di Viareggio, o una delle copie della "Madre dell'ucciso" di Francesco Ciusa nel museo di Pittinengo, a Brescia. Ora però c'è un angolo di questa Sardegna nel Cilento, a Castellabate, ed è proprio la collezione De Montis a essere protagonista in una esposizione curata da Vittorio Sgarbi al Castello dell'Abate.
SGARBI E L'ISOLA - Il critico d'arte ha un robusto legame con l'Isola di cui conosce l'espressione artistica ed è lui il promotore dell'iniziativa che porta una delle visioni della Sardegna oltre il mare. È quella impressa sui visi delle donne nello "Sposalizio a Nule", tempera su cartoncino del 1914 di Giuseppe Biasi o nella "Donna di Orani", un olio su masonite del 1953 di Mario Delitala, da Mario Delitala o nei paesaggi sardi come la "Via dell'Ortobene", olio su cartone del 1927 di Antonio Ballero.
Tra le opere in mostra "La madre sarda e la speranza del figlio meraviglioso" di Costantino Nivola, scultura in marmo bianco di Carrara del 1986 e realizzata dall'artista due anni prima della sua scomparsa.