È un'indagine accurata e impietosa quella raccontata nel libro "Bellissime. Baby miss, giovani modelli e aspiranti lolite", scritto da Flavia Piccinni e pubblicato da Fandango Libri.

Una panoramica a 360° gradi nel mondo poco conosciuto dei baby concorsi di bellezza, delle agenzie di casting e delle sfilate di moda, tra interviste, visite ai backstage delle passerelle e numeri record del giro d'affari che ruota intorno alle modelle in miniatura.

E il quadro che emerge ha fatto immediatamente discutere, tanto da spingere la senatrice Fabiola Antinori e il deputato Riccardo Nuti a inoltrare due interrogazioni parlamentari in proposito.

"Da grande voglio essere magra e fare la fidanzata" dice una delle piccole miss incontrate da Flavia Piccinni, a riprova di una visione dell'infanzia piuttosto distorta, che ha per principali responsabili i genitori e chi ruota intorno a questo mondo patinato, e per vittime bambine già adulte, truccate e atteggiate come fossero Barbie, con il grande sogno di sfilare nella cornice fiorentina di Pitti Bimbo o di apparire in qualche pubblicità.

La copertina del libro

Nessun imbarazzo da parte dei genitori incontrati dall'autrice, piuttosto l'orgoglio di mostrare le proprie piccole miss agghindate per la passerella o per gli shooting, magari dopo lunghe sedute dall'estetista o dal parrucchiere, confessando con candore che per un giorno di posa le aspiranti dive possono arrivare a guadagnare anche 150 euro netti.

Ma a stupire sono soprattutto gli atteggiamenti delle bambine intervistate, così immerse nel ruolo di dive da sfoggiare una malizia e una serietà che nulla hanno a che vedere con l'infanzia, né tantomeno con le battaglie contro la mercificazione del corpo femminile e gli stereotipi di genere.

(Redazione Online/b.m.)

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