Il trio di Luigi Bonafede e l'omaggio al genio di Tyner McCoy
A Sassari e a Cagliari il tributo al pianista di John Coltrane, per The Jazz Club NetworkPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il tributo a uno dei più grandi maestri della musica jazz, per mano di tre degli artigiani più raffinati del genere in Italia: in un calendario che si avvia verso la chiusura del 13 dicembre e ormai fitto di appuntamenti, The Jazz Club Network porta in Sardegna il Tynerly Trio di Luigi Bonafede, con Marco Micheli ed Enzo Zirilli nell'omaggio al leggendario pianista McCoy Tyner. La data sassarese è prevista per domani sera al Vecchio Mulino, ore 20:30, mentre quella doppia nel capoluogo sarà ospitata al Jazzino venerdì 5 e sabato 6, in entrambi i casi alle 21:30.
La carriera di Tyner attraversa ben cinque decenni di musica americana, con un esordio nel 1960 al fianco di Benny Golson e Art Farmer. Il talento del giovane al piano non passa inosservato, e neanche un anno dopo si ritrova nella band dell'unico e solo John Coltrane, con Jimmy Garrison al contrabbasso ed Elvin Jones alla batteria: insieme, la formazione firmerà alcuni degli album più memorabili del "Trane" dell'era d'oro, come "My Favourite Things", "A Love Supreme" e "Ballads", nel giro di soli quattro anni.
Ma Coltrane non è un tipo facile, e le digressioni tra free jazz e atonalità cominciano a stare strette al giovane Tyner, che dopo un diverbio con Jones sceglie di proseguire da solista con un proprio terzetto. Inizialmente dedito all'hard bop, negli anni Settanta studia da vicino l'ondata di fusion e, pur mantenendo sonorità puramente jazz, ne coglie l'influenza prima sviluppando nei suoi dischi elementi di folk africano e asiatico, e flirtando poi con gli stili post-bop e third stream.
Gli anni Ottanta vedono un Tyner maturo, riappacificato con Elvin Jones (con il quale addirittura crea un quintetto) e internazionalmente acclamato, grazie all'incredibile tecnica e alla prolificità creativa. I decenni successivi si affollano di collaborazioni di spicco – come quelle con Stanley Clarke e Al Foster, Bobby Hutcherson e Joe Lovano – omaggi ai grandi del passato, album dal vivo e persino un disco di musica latina. Nel 2007 l'artista si ritira dalle scene, vantando il titolo NEA di "maestro del jazz", cinque premi Grammy e l'uso pionieristico dell'armonia quartale nel jazz.
Anche se Tyner è scomparso da cinque anni, la sua musica oggi rivive in tutta la sua storia e il suo lustro grazie al trio di Luigi Bonafede (pianoforte), Marco Micheli (contrabbasso) ed Enzo Zirilli (batteria), nato proprio da un'idea del primo. Le carriere dei tre sono attraversate da anni di concerti, incisioni e collaborazioni di prestigio, ciascuno costruendo la propria identità artistica e unendole oggi in quest'omaggio, che non nasconde profonda ammirazione per il genio di Tyner, rivisitato in tutte le sue ere e sfaccettature da pianista, bandleader, compositore e arrangiatore. Una missione che passa anche per lo sfatare una visione ipertecnicista del jazz, coinvolgendo un vasto pubblico grazie alla selezione e reinterpretazione operata dal trio, che anziché riproporre i brani originali li reinventa e li trasforma.
