Un palcoscenico di burattini, una sala addobbata per Halloween e soprattutto un filo invisibile che unisce genitori detenuti e figli: è questo il cuore di “Liberi dentro per crescere fuori”, il progetto che da mesi intreccia arte, affetto e resilienza nella Casa circondariale “Ettore Scalas” di Uta.

Domenica 26 ottobre, alle 18, la Domus Claudia di Sestu ospiterà Pierina e il Lupo, spettacolo conclusivo del laboratorio di costruzione e animazione di burattini “Le mani che muovono i sogni”. 

Un titolo che racconta già tutto: mani giovani, dai 11 ai 13 anni, che danno vita ai personaggi e, insieme, rimettono in moto immaginazione e fiducia.

A guidarli è stato Rauhl Bernardelli, maestro burattinaio dell’associazione Le Compagnie del Cocomero, erede di una tradizione familiare lunga tre generazioni e oggi impegnato a trasmetterla a chi più ha bisogno di raccontarsi.

Nel corso di sei mesi, i partecipanti – figli di persone detenute e giovani attori della compagnia Prohairesis – hanno costruito i propri burattini, inventato storie e dialoghi, imparato a “dare voce” a emozioni spesso taciute. Il risultato è un piccolo evento teatrale, aperto a bambini e famiglie, che promette un’ora di poesia, movimento e scoperta.

Ma il viaggio non finisce qui. Il giorno dopo, lunedì 27 ottobre, la sala incontri del carcere di Uta si trasformerà in una grande festa di Halloween: truccabimbi, dolcetti, musica e colori per un pomeriggio di normalità condivisa. A scaldare l’atmosfera sarà la band cagliaritana Arkeos, che proporrà un repertorio di classici italiani in chiave festosa, grazie all’organizzazione di Exmé & Affini.

Dietro queste due giornate c’è un obiettivo profondo: rafforzare i legami affettivi tra genitori e figli, creando spazi in cui la relazione possa rigenerarsi. Come spiegano gli organizzatori, l’arte e il gioco diventano linguaggi alternativi per affrontare lo stigma, la distanza e le ferite del distacco. Burattini e canzoni, in questo contesto, non sono solo strumenti di svago, ma mezzi per ricostruire fiducia e autostima.

Liberi dentro per crescere fuori è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e coinvolge una rete di realtà sociali e istituzionali: le cooperative Elan (capofila), Exmè & Affini, Panta Rei Sardegna, Solidarietà Consorzio, Casa delle Stelle, la Casa circondariale Ettore Scalas, l’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Sardegna (Uiepe), il Comune di Cagliari, l’associazione Prohairesis e Aragorn S.r.l.

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