Il Premio letterario Città di Olbia celebra la cultura locale e i suoi autori
Tra i protagonisti della 12ª edizione anche Santiago Casero GonzàlezPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È andata in archivio ieri a Olbia, con la cerimonia di consegna dei riconoscimenti, la 12ª edizione del Premio letterario Città di Olbia.
Il concorso patrocinato dal Comune di Olbia e dall’Assessorato alla Cultura, organizzato in collaborazione con la Biblioteca Civica Simpliciana, ha eletto i vincitori del 2025 selezionati dalla commissione guidata da Tania Careddu, e composta dalla presidentessa, da Eliano Cau e da Paolo Russu.
Quattro le sezioni interessate: Racconti brevi in italiano, Racconti brevi in logudorese e gallurese, Racconti brevi junior e Poesie in logudorese e gallurese. Nella prima ha vinto l’opera “Lu turnu di Nina” di Maria Debora Sanna di Brugherio, davanti a “Celeste” di Elisabetta Antichi (Cagliari) e a “L’isola dei confinati” di Clotilde di Dio (Calascibetta). Menzione speciale per “Autobiografia urgente affinché Esperanza non si scordi mai di me” dello spagnolo Santiago Casero Gonzàlez (Alcazar de San Juan) che “guarda al dramma della storia con gli occhi (lucidi) di un bambino: un racconto tenero e straziante sulla fine dell'infanzia – si legge nelle motivazioni –, dei sogni e della speranza affidata alla memoria di sua figlia Esperanza, persa tra le istantanee della vita del protagonista quando, accusato di essere un montonero, guerrigliero peronista, Enzo viene buttato in una fossa comune anonima dalla dittatura argentina”.
Nella sezione dedicata ai Racconti brevi in logudorese e gallurese si registra invece il primo posto di “S’antunna de Malta” dell’oristanese Francesco Sotgiu; seguono “Li pomi frissi di minnanna” di Gianfranco Garrucciu di Tempio Pausania e “Una muita ill’arrìccji” dell’olbiese Ivan Ponsano. Ed è olbiese anche Edoardo Mecacci, trionfatore col suo “Il ragazzo della WW2” nella sezione Racconti brevi junior davanti a Paolo Cabras (Oristano) con “Paradise express”.
Infine, la quarta e ultima sezione, Poesie in logudorese e gallurese, vede sul primo gradino del podio “Abbèntu sulianu” di Andrea Columbano, altro olbiese; premiati anche “Dies isbioridas” di Giangavino Vasco di Bortigali e “Ordivinzu” di Andrea Meleduu (Torino). In questo caso le menzioni speciali sono due, e sono riservate a “Un àlidu so” di Pier Giuseppe Branca (Sassari) e “Brani di tandu in ciddai” di Antonio Giuseppe Tirotto di Castelsardo. Arrivederci alla prossima edizione!
