Due gruppi dallo stile unico, che non si perdono nelle standardizzazioni metalliche e invece emergono per personalità: questo venerdì dalle 21:30 il Fabrik ospiterà le band isolane The Blacktones e Thrøsk, in una fresca ventata di sonorità non spesso respirate nella scena regionale. 

The Blacktones nascono a Cagliari nel 2011, come progetto strumentale di Sergio Boi (chitarra) e Gianni Farci (basso): presto l'idea si evolve e perciò si aggiungono Maurizio Mura (batteria), Aaron Tolu (voce, theremin) a sostituire l'originale cantante Simone Utzeri e infine Paolo Mulas (chitarra). Con ben tre dischi pubblicati nello scorso decennio, le radici sonore della band affondano in quell'intersezione tra i generi pesanti degli anni '90, come stoner rock, grunge e sludge metal, aggiungendo però elementi poliritmici e tensioni contemporanee. Il loro ultimo lavoro, "The Longest Year" (2024), è stato pubblicato tramite l'etichetta di metal internazionale Sleaszy Rider Records. 

Ispirazioni simili ma direzione del tutto diversa per i Thrøsk: formati dai tre sardi Riccardo Sunda (basso, già Pinkemical Sunset), Claudio Fadda (chitarra, dei SUMM) e Filippo Lai (batteria, ex Fun*Key) e dal chitarrista pugliese Maurizio Calò, propongono un cupo suono distorto, dall'incedere lento e meditativo, con improvvise esplosioni ariose. Muovendosi con approccio strumentale tra post-metal, doom atmosferico e accenni shoegaze, la band ha esordito lo scorso ottobre con l'extended-play "Signal Failure". 

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