Circa cinquemila persone si sono radunate al Piccolo Teatro di Milano per dare l’ultimo saluto a Ornella Vanoni. Una lunga fila, che arrivava quasi fino a piazza Cairoli, ha testimoniato l’affetto e la gratitudine che Milano e l’Italia intera nutrono per l’artista, icona indiscussa della musica italiana. Il feretro, semplice, è stato accolto da un lungo applauso dei milanesi: ai lati due cuscini di girasoli e, accanto, una grande ghirlanda di rose bianche. In sottofondo, in loop, “Domani è un altro giorno”. Milano saluta così Ornella Vanoni, donna libera, ironica e solare, capace di lasciare un segno indelebile. Un addio che parte proprio dal Piccolo Teatro Grassi, il luogo in cui la giovane Ornella incontrò Giorgio Strehler e muoveva i primi passi nel teatro, prima di diventare una delle voci più amate della canzone italiana.

Nello stesso teatro, oggi, è stata aperta la camera ardente. Oltre ai tanti milanesi, al Piccolo c'erano artisti della tv, del teatro, della musica e del cinema. Tra i primi ad arrivare la cantante Emma Marrone e il conduttore Fabio Fazio, che ospitava spesso Vanoni nel suo talk: «Tante volte abbiamo cantato insieme, tanti ricordi. Quelli più divertenti li tengo per me» ha commentato Fiorella Mannoia ricordandola come simbolo di libertà. Molto commossa anche Arisa: «Una grande perdita. Gli artisti non dovrebbero morire mai». Per il trombettista jazz Paolo Fresu, che domani suonerà alle esequie di Vanoni,  Ornella «ha rappresentato l'enormità». Al Piccolo si ritrova gran parte del mondo dello spettacolo italiano.

Uno dopo l'altro, arrivano Madame e Memo Remigi, Cristiano Malgioglio e l'attrice Lella Costa, la conduttrice Simona Ventura e il regista Gabriele Salvatores, lo stilista Antonio Marras, il compositore Paolo Jannacci, figlio di Enzo, e anche il paroliere Mario Lavezzi. «Una donna libera che ha insegnato la libertà» l'omaggio di Alba Parietti. «Un'artista dalla gigantesca eleganza anarchica» il commento di Francesco Gabbani, che aveva duettato con lei a Sanremo nel 2021. Anche la senatrice a vita Liliana Segre ha salutato la sua «indimenticabile amica» trattenendosi a lungo davanti al feretro dove, all'apertura della camera ardente, c'è stato un breve momento di raccoglimento con i familiari, il sindaco Beppe Sala e l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.

Per il primo cittadino la Vanoni «rappresenta la milanesità intesa come la voglia di essere liberi e non condizionati sempre dal giudizio degli altri», ribadendo la disponibilità del Comune a trovare una formula per omaggiarla e per «ricordarla nel modo migliore e lasciare il suo insegnamento». Presente anche l’ex sindaca Letizia Moratti, con cui Vanoni si candidò in una sua lista civica alle comunali del 2011, per l’ultimo saluto al feretro. La camera ardente sarà aperta di nuovo domani dalle 10 alle 13. Alle 15 saranno celebrati i funerali nella chiesa di San Marco, nel quartiere di Brera, dove l’artista viveva.

(Unioneonline)

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