Tanti linguaggi per un film che vuole lanciare un messaggio forte e rivoluzionario: pensare a lunga scadenza e quindi agli altri.

Come recita la voce nel trailer "Di 100 mila alberi piantati ne erano spuntati 20mila, di quelli contava di perderne ancora la metà a causa dei roditori e di quello che c'è di imprevedibile nei disegni della Provvidenza. Restavano 10mila querce che sarebbero cresciute, dove prima non c'era nulla".

L'opera di Tore Manca si ispira al plot del racconto di Jean Giono e, dopo un anno di lavoro, ormai è alle battute finali, quelle della post-produzione. A inizio del 2019 verrà distribuito nelle sale e in alcuni festival.

La troupe e il cast (foto Tore Manca)

Il regista spiega: "Ho preso il plot di Giono e l'ho fatta diventare mio, con un finale diverso e più attuale. È una ricerca onirica, il protagonista è lo stesso Jean, interpretato da Bruno Petretto. È una metafora della vita, un uomo che ogni giorno si alza e pianta un seme. Chiunque può mettere un seme: un musicista, un artista, lo fa per il bene della comunità più che per se stesso".

Le immagini sono state girate tutte in Sardegna molte in Gallura, poi Sassari, Ossi, Barbagia e ancora altre zone del Sassarese e Cagliari.

Una scena del film (foto Tore Manca)

Il progetto indipendente, per la produzione dell'associazione culturale Mater-ia, ha chiesto a molti di svolgere almeno due ruoli o tre, come Daniela Tamponi (produttrice, coreografa ed attrice), mentre Giovanni Salis è co-produttore, attore (Marque, il cronista/viaggiatore) e delegato alla Cultura del Comune di Ploaghe. Matilda Deidda fa da attrice e danzatrice. Il protagonista, lo stesso Giono, è interpretato da Bruno Petretto. La voce narrante è di Alessandro Pala Griesche. La colonna sonora è a cura della violoncellista italo-brasiliana Daniela Savoldi, della cantante e compositrice Dalila Kayros, di Arnaldo Pontis e di Irma Toudjian.

Giampiero Marras
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