Le tribune in legno che coprivano i gradoni sono state smontate da tempo e accatastate nel grande piazzale in attesa dello smaltimento.

Poi invece hanno preso un'altra strada: la gran parte è stata recuperata e utilizzata come merce di scambio per ottenere i ponteggi necessari a eseguire i lavori di ristrutturazione della passeggiata coperta al Bastione di Saint Remy.

"Abbiamo risparmiato 40 mila euro di tubi Innocenti", commenta l'assessore ai Lavori pubblici Gianni Chessa.

Si potrebbe dire, allora, che qualunque cosa abbia a che fare con l'Anfiteatro romano ha un certo valore.

Anche materiale all'apparenza inutile e inservibile. Quasi una rivelazione dell'importanza di uno dei monumenti più conosciuti e imponenti della città, chiuso da qualche anno per le opere di rimozione delle tribune e però ormai sulla strada della riapertura definitiva.

"I lavori saranno conclusi entro dicembre", assicura Chessa.

Un milione e mezzo di euro la spesa prevista per restituire a residenti e turisti un gioiello dal fascino immortale e dall'enorme valore artistico, storico e culturale.

Appena poche settimane fa, in due soli giorni di apertura parziale (mentre gli operai proseguivano il lavoro cominciato nell'aprile 2016), quasi trecento residenti e vacanzieri hanno acquistato un biglietto e varcato i cancelli del monumento, pur potendo solo percorrere la passerella di legno.

Quando la ditta appaltatrice Serlu srl ha smontato le tribune di legno (sistemate nel 2000) ci si è resi conto che i gradoni "non hanno subito danni significativi", sostiene l'assessore Chessa.

"Si tratta di muffe cresciute a causa delle strutture lignee che impedivano la circolazione dell'aria e dei buchi sulle pietre lasciati dalle grosse viti che sorreggevano i pali di legno. Problemi facilmente risolvibili".

Ora l'azienda sta eliminando le parti di ferro e a settembre avvierà la seconda fase.

"Il secondo lotto, già programmato", prevede la realizzazione "di percorsi turistici per i visitatori" e la "messa in sicurezza della parte bassa. Il piazzale sarà ripulito e in futuro diventerà una piccola arena concerti che, senza toccare la parte rocciosa, potrà ospitare fino a mille spettatori anziché i 5 mila di prima".

Il palco avrà l'Anfiteatro alle spalle e le tribune per il pubblico avranno sullo sfondo le antiche sedute, illuminate con luci particolari.

"L'obiettivo è valorizzare un patrimonio pubblico non solo nostro ma anche delle generazioni future", conclude Chessa.

Andrea Manunza

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