L’Unione Africana ospita sino al 17 luglio nella sede di Addis Abeba (Etiopia) la Conferenza finale del Progetto EWA-BELT: cinque anni di ricerca per l’intensificazione sostenibile dei sistemi agrari nell'Africa sub-sahariana.

L'iniziativa di ricerca e innovazione è finanziata dall’Unione Europea attraverso il programma Horizon 2020 e coordinata dal Nucleo Ricerca sulla Desertificazione dell’Università degli Studi di Sassari, sotto la guida della prof.ssa Giovanna Seddaiu.

Il progetto, avviato nel 2020, ha operato per cinque anni in contesti rurali dell’Africa orientale (Etiopia, Tanzania, Kenya) e occidentale (Ghana, Burkina Faso e Sierra Leone) con un approccio partecipativo che ha coinvolto ricercatori europei e africani, insieme ad agricoltori e istituzioni locali. L’obiettivo è stato quello di promuovere pratiche accessibili per i piccoli produttori agricoli, testando soluzioni innovative per la gestione sostenibile del suolo e delle risorse idriche, e per il controllo dei patogeni.

“In questi cinque anni abbiamo costruito molto più di un progetto: abbiamo creato relazioni solide tra comunità scientifiche, agricoltori, istituzioni e territori» – afferma la prof.ssa Giovanna Seddaiu- EWA-BELT ha dimostrato che l’agricoltura può essere un motore di resilienza e sviluppo se guidata da conoscenza condivisa, ascolto reciproco e innovazione responsabile. La sfida ora è fare in modo che i risultati ottenuti non restino confinati a un’esperienza pilota, ma diventino patrimonio comune e leva di cambiamento per le politiche agricole in Africa e oltre».

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